L’ex Ave passa di mano, diventerà case e negozi
Da fabbrica a negozi, appartamenti, uffici. Si riaccendono le luci dei riflettori a Vestone sull’edificio della ex Ave, storica azienda leader nella produzione di tecnologia per l’elettricità che nel 2006 si è trasferita a Rezzato.

Da fabbrica a negozi, appartamenti, uffici. Si riaccendono le luci dei riflettori a Vestone sull’edificio della ex Ave, acronimo di Anonima Vestonese Elettrotecnica, storica azienda leader nella produzione di tecnologia per l’elettricità fondata nel 1904 e che nel 2006 ha chiuso l’unità produttiva valsabbina per concentrare il tutto nello stabilimento di Rezzato. Solo due anni prima la società aveva celebrato in Valle Sabbia il secolo della fondazione.

DA ALLORA A VESTONE dell’Ave era rimasto solo il contenitore, cattedrale non nel deserto ma bensì al centro del paese, visto che l’entrata della fabbrica dava proprio sulla centrale piazza Garibaldi, proprio di fronte alla chiesa parrocchiale e con sguardo sul palazzo comunale. Oggi invece, c’è un dato certo che apre la strada al recupero di questo «mostro cadente», davvero un brutto spettacolo per chi percorre la piazza principale di Vestone.

LA PROPRIETÀ AVE ha venduto ad un gruppo immobiliare ed ora i nuovi proprietari, sulla base del Piano regolatore generale vestonese approvato nel 1998 (intanto è in fase di redazione il nuovo Piano di governo del territorio, che lo sostituirà) che consente il recupero parte a commerciale, parte ad abitativo e parte a direzionale, stanno valutando che cosa fare concretamente. Un’operazione, va detto, che se da un lato tanto è attesa dai vestonesi, stufi di vedersi costantemente davanti lo spettro della ex fabbrica che per oltre un secolo è stata simbolo di Vestone ed ha scandito i ritmi della loro vita con la doppia sirena d’entrata e d’uscita dei lavoratori alle 8, al mezzogiorno, all’una ed alle 18, dall’altro è estremamente complicata e costosa, visto che ad inizio ‘900 la fabbrica fu praticamente costruita in riva al fiume. Anche il Comune, impotente nelle decisioni visto che si tratta di un’operazione tutta privata, si augura che il recupero avvenga.

«L’AVE COM’È oggi - spiega con una nota di rammarico il sindaco di Vestone Emanuele Corli - è per tutti i vestonesi una spina nel cuore, che ci ricorda ogni giorno come il paese, con questa scelta operata tre anni fa dalla proprietà, si sia molto impoverito». Nel frattempo, a spezzare ancor di più il cuore dei vestonesi, l’Ave continua a vivere ma, pur mantenendo vestonese nel nome, lo fa nella sua nuova sede di Rezzato. La speranza di tutti è quindi riposta nel commerciale, nel residenziale e nel direzionale insieme: che negozi, uffici ed appartamenti arrivino il più in fretta possibile al posto dell’Ave, qui ormai morta ma non ancora sepolta.

di Massimo Pasinetti da Bresciaoggi
0220Ave.jpg