Villanuova: il caso della rotonda
di Ubaldo Vallini

Quella rotonda s’ha da fare e alla svelta. Lo affermano quasi cinquecento navigatori su “Facebook”, ma anche gli amministratori provinciali e locali.

Quella rotonda s’ha da fare e alla svelta. Lo affermano i quasi cinquecento sottoscrittori di “Quelli che vorrebbero la rotonda all’uscita della tangenziale di Villanuova”, gruppo spuntato dal social network “Facebook” come un fungo dall’idea di un valsabbino (potenza del web).
Lo ribadiscono gli amministratori coinvolti nel problema e da noi interpellati: l’assessore provinciale ai Lavori pubblici Mauro Parolini, il sindaco di Villanuova Ermanno Comincioli.
Va detto subito, per dare a Cesare quel che è suo: di quel problema, valutata l’importanza di risolverlo, entrambi se n’erano già da tempo occupati.

L'Anas? Meglio di no

Solo c’è da capire come mai fra la “tangenziale” 45 bis e la Provinciale 116, dopo anni, ci sia ancora quella sottospecie di incrocio sul quale rischiano ogni giorno centinaia di camionisti, automobilisti e motociclisti...
Prima di tutto chiariamo a chi tocca di porvi rimedio: “A noi della Provincia e probabilmente anche all’Anas che ha competenza su gran parte dell’area interessata dallo svincolo. Solo che l’Ente statale, lo sappiamo bene, agisce con procedure farraginose che per lavori di questa entità non vale nemmeno la pena di smuovere – ci ha detto Parolini -. Quando è emersa la necessità di intervenire abbiamo deciso di farlo direttamente noi: abbiamo predisposto un progetto preliminare e ad aprile dello scorso anno abbiamo scritto al Comune di Villanuova per concordare l’intervento con un Accorso di programma”.

Spesa da suddividere fra gli enti

Non è certo alla sua prima “rotonda”, l’assessore Parolini, in tutti i casi la Provincia ha previsto la partecipazione finanziaria dei Comuni interessati: “Qui avevamo previsto che il Comune intervenisse con un terzo della spesa, il minimo di sempre: l’opera costa 400mila euro, noi ce ne mettiamo 266, loro 134”.
Poi? “Non abbiamo saputo nulla fino a settembre dello scorso anno, quando abbiamo sollecitato una risposta e ci siamo sentiti dire che la compartecipazione alla spesa era da bilanciare meglio, anche perché quella infrastruttura era marginale rispetto alle esigenze comunali”.

Il sindaco

Vero signor sindaco? “Tutto vero, però ci sono un paio di cose da precisare – ci ha detto Comincioli -. Prima di tutto il fatto che quell’opera viene sollecitata da anni e da noi per primi, perché è di una pericolosità estrema tanto che grida vendetta. Noi abbiamo sollecitato la Provincia che, con l’assessorato ai Lavori pubblici, si è mossa presto e bene. Poi abbiamo chiesto un aiuto all’assessore ai Trasporti e alla Comunità montana di Valle Sabbia ricevendo la disponibilità di Valerio Prignachi e di Ermano Pasini, nulla però ancora di concreto”.
“Il perché è presto detto – ha aggiunto il sindaco - Da una parte ci rendevamo conto che per il nostro bilancio comunale, per altro ormai già approvato e con tutte le difficolta che ci stiamo trascinando a causa del terremoto, quella cifra sarebbe gravata come un macigno. Dall’altra c’è il fatto che quello non è solo lo svincolo per Villanuova, ma anche per il resto della Valle Sabbia e spesso per il Garda. In questo senso abbiamo parlato di infrastruttura marginale”.

Il progetto
Quanto al progetto dice che lì una bella rotonda ci sta: arretrando lo svincolo e “comprimendo” i raccordi, fra la pista ciclopedonale e la tangenziale, sfiorando il traliccio che si erge imponente, ce ne sta una col raggio esterno di 43 metri, 15 quello interno, buona anche per traffico pesante.
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