In venti isolati a Valle Dorizzo
di Ubaldo Vallini

Neve e acqua hanno smesso di scendere copiose nel corso della mattinata di ieri, lungo la Valle del Caffaro fra i “mille” e i “millecinque” di sviluppo della Sp 669, lasciandone uno strato nuovo di mezzo metro almeno, anche sulla sede stradale.

Neve e acqua hanno smesso di scendere copiose nel corso della mattinata di ieri, lungo la Valle del Caffaro fra i “mille” e i “millecinque” di sviluppo della Sp 669, lasciandone uno strato nuovo di mezzo metro almeno, anche sulla sede stradale.
E’ tempo di progettare la riapertura dell’arteria e la situazione è la seguente.
Nel Caffaro l’acqua ha smesso di scendere per una buona mezz’ora, giovedì pomeriggio, segno che a monte una grossa slavina si era infilata fin nell’alveo del torrente, forse scesa da una delle “Grise”.
Chi abita in Valle Dorizzo non si è avventurato fin lassù e dunque non è dato di sapere.

Alcune slavine sono già scese

Hanno però visto scendere la valanga di “Fastas”, da quel canalone che si incontra subito dopo i tornanti della contrada “Sole mio”, e sanno che il “Canal Rot” ha scaricato un’altra volta, e che sarebbe la terza quest’anno.
Sanno anche che l’acqua contenuta nella diga di Dazarè è diventata marrone, perché un’altra valanga ci si è tuffata dentro. E questa è a valle della frazione bagossa.
Isolati, insomma. Senza continuità territoriale col resto del mondo civile. Raggiunti solo, e non è poco, il cavo del telefono e quello dell’energia elettrica, sempre che non si spezzino.

La testimonianza
Sono una ventina le persone che abitano la Valle Dorizzo anche in inverno. Dall’altra parte del doppino, al Ristorante “Il Caminetto” che immaginiamo acceso giorno e notte, ci risponde Diletta.
“Vivo qui da più di trent’anni e sarà capitato tre o quattro volte di restare alcuni giorni isolati a causa della neve – ci dice ricordandosi dell’inverno del ’78, quando ne scesero tre metri tutti insieme -. Era parecchio però che non succedeva”.
Spaventati? “E perché mai – dice lei -. Siamo qui per scelta e non ci viene nemmeno in mente di scendere al paese. Casa nostra è qui”.
Guardano la televisione, buttano legna nella stufa o sul caminetto, fanno le faccende di casa e poi giocano a carte. Non mancano i bambini a mettere un po’ di allegria.

C'è anche una futura mamma

Con Diletta c’è quella peste di Martina, nipotina di quattro anni. “C’è anche una donna in dolce attesa – ci confida lei -. E’ l’Adele che incinta di sette mesi. Suo marito che lavora a Darzo è passato a scuola a prendere Davide che di anni ne ha sei giusto in tempo, prima che chiudessero la strada. Adesso sono qua tutti insieme e aspettano che riapra”.
E se dovessero esserci problemi con la gravidanza? “Semmai mica siamo scemi che la lasciamo morire. Con una Jeep bella alta e con quattro catene la portiamo giù, mal che vada c’è sempre la motoslitta o la fresa dei Salvadori pronta a raggiungerci, vuoi che il Paolo ci lasci qui?”.

Oggi il concerto

Si arrangiamo benone insomma. Se non fosse che un ristorante senza avventori, per altro ben organizzato come il suo, ci sembra un po’ inutile. Li libereranno dall’isolamento forzato a partire da questa mattina.
L’assessorato ai Lavori pubblici della Provincia, infatti, ha previsto di far sorvolare la zona da un elicottero dotato di “Daisybell”, la campana a gas capace di provocare il distacco delle masse nevose dai bacini di accumulo, laddove questo non è già accaduto, eliminandone la cinetica potenza distruttiva.

In piena sicurezza

Osserveranno le operazioni dal basso gli uomini del servizio di manutenzione strade, pronti a partire con ruspe, frese e pale per ripristinare la viabilità fino al Gaver. La sicurezza verrà garantita dalla presenza di una squadra di esperti del Soccorso Alpino e Speleologico della Valle Sabbia: sei uomini, dotati anche di unità cinofila, che avranno il compito di sgomberare l’area di scivolamento a valle delle masse nevose e di limitare i danni nel caso dovessero insorgere problemi imprevisti. Quanto alla sciabilità delle piste di Gaverland se ne riparlerà nel corso della prossima settimana, sempre che non riprenda a nevicare.
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