Stabile, a 0,50, il dividendo
Il preconsuntivo del bilancio 2008 porta qualche segno della crisi in atto, pur consentendo di mantenere un buon dividendo: invariato a 0,50 euro, pur sempre apprezzabile in un anno che vedrà molte banche distribuire poco o niente agli azionisti.

Il preconsuntivo del bilancio 2008 porta inevitabilmente qualche segno della crisi in atto, pur se consente di mantenere un buon dividendo: invariato a 0,50 euro, ma pur sempre apprezzabile in un anno che vedrà molte banche distribuire un bel niente agli azionisti.
È la sintesi dei conti 2008 che il Cda della Banca Valsabbina ha approvato in queste ore contestualmente all’adesione al protocollo d’intesa, siglato nei giorni scorsi in Provincia, e per il quale un gruppo di banche bresciane anticiperà le spettanze della cassa integrazione ai dipendenti di aziende in crisi: passo quest’ultimo che già aveva visto la Valsabbina intervenire in due aziende (la Rivadossi di Agnosine e la Tmd di Orzinuovi) e che adesso sarà esteso ai dipendenti di tutte le aree dove opera la banca presieduta da Piero Caggioli e diretta da Spartaco Gafforini.

Ma torniamo ai conti. Il dividendo annunciato è possibile in ragione dei 18 milioni di utile conseguiti nell’esercizio e che corrispondono al 10% in meno rispetto al 2007, ma che rappresentano un rendimento del 2,4% rispetto ai 21 euro di quotazione dell’azione (rispetto ai 16 fissati dall’assemblea).
Dei 18 milioni, 5 andranno alle riserve a rafforzare ulteriormente il patrimonio il che porterà il cosiddetto "core tier 1" al 10,7%, rispetto al 6-7% delle maggiori banche nazionali. Dividendo e solidità sono elementi che fanno presa sugli azionisti: oggi sono circa 25mila ma le previsioni sono di toccare quota 30mila entro fine 2009.

Per quanto riguarda i costi di gestione appaiono sotto controllo, con un cost/income del 43,6%.
La gestione ha visto un aumento del 14% della raccolta diretta (dato in linea con la media nazionale) mentre è decisamente più alto (anzi: è quasi il doppio) della media l’incremento del 15% degli impieghi: segno questo - dicono dalla banca - che alle famiglie e alle imprese l’ossigeno non è mancato, nè - si aggiunge - mancherà.
Il quadro dei prossimi mesi resta difficile - dicono da Vestone - anche se non drammatico. Vero è che l’immobiliare è fermo e che la meccanica ha i magazzini pieni, ma le attese sono per un graduale sblocco dell’impasse. Per tornare alla banca, continua il piano di espansione territoriale. Lunedì diverrà operativa la nuova filiale di Palazzolo (ha occupato i locali del negozio di abbigliamento Cirillo) e tra maggio e giugno si apriranno filiali a Gussago e ad Adro.

Fonte: Giornale di Brescia
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