«Salta» il fine settimana al Gaver
di Ubaldo Vallini

La maledizione del Gaver colpisce ancora. E la Sp 669 di nuovo chiusa, subito dopo Valle Dorizzo. L’ordinanza ha sancito il blocco a mezzogiorno di marted e si tratta di un provvedimento “fino a revoca”.

La maledizione del Gaver colpisce ancora. E la Sp 669 è di nuovo chiusa, subito dopo Valle Dorizzo. L’ordinanza ha sancito il blocco a mezzogiorno di martedì e si tratta di un provvedimento “fino a revoca”.
Cioè? “Dificile dire quando potremo considerare come ripristinate le condizioni di sicurezza - ci dicono in Provincia, sia gli addetti della manutenzione strade sia quanti si occupano di Protezione civile -. Per giovedì in zona sono attese altre precipitazioni nevose e anche piuttosto consistenti”.

Di nuovo chiuso?
Giovedì dunque, poi venerdì... vuoi vedere che il Gaver resta isolato anche per il fine settimana? Di nuovo?
Dal Broletto né conferme né smentite, preferiscono attendere qualche ora in più prima di sbilanciarsi.
Del resto ieri la situazione era oggettivamente difficile da valutare: anche ammettendo di riusicire ad avere a disposizione la campana “suonaslavine” per la giornata di oggi, sarebbe valsa la pena di spendere tempo e denari per ritrovarsi con lo stesso problema il giorno successivo?

Si lamentano gli operatori turistici

Più decisi, a questo punto, gli operatori turistici. Nessuno di loro nega il rischio reale che le slavine possano precipitare sulla strada, piuttosto si chiedono se non sia il caso di studiare il modo di evitarlo in via definitiva: “Bisogna che ci dicano chiaro e tondo se il Gaver ha un futuro come località turistica invernale oppure no – afferma Gianzeno Marca che all’inizio della Piana possiede il Blumon Break e ne cura la gestione in società col fratello, oltre che essere presidente dell’Agenzia territoriale per il Turismo della Valle Sabbia -. Se la risposta è sì non ci possiamo permettere di rimanere in balia dei capricci del tempo”.

Possibili soluzioni
Tre le possibili soluzioni “strutturali”: un sistema di rilevazione che permetta una sorta di “automatismo pilotato” nel far scendere le slavine quando i bacini di accumulo diventano instabili, palizzate in quota in grado di trattenere fino a tre metri di neve, la costruzione di gallerie paravalanghe nei punti a rischio lungo la Provinciale, che non sono poi molti.
Restano ora da calcolare i costi e i benefici di ciascuna opzione.

Altrimenti si chiude
“L’alternativa, almeno per quanto riguarda il turismo invernale, è la chiusura delle strutture – insiste Marca -. Sembra poco il rischio di dover chiudere per tre o quattro fine settimana l’anno. Non è così: lo scenario non ti permette di pianificare le presenze e le iniziative ed è inevitabile che gli appassionati dello sci finiscano col rivolgersi altrove”.
nsomma: se non c’è neve si può rimediare con i cannoni, più difficile sempra per il Gaver rimediare quando ce n’è troppa, preso com’è dal suo personale “slavinificio”.
Eccola, la maledizione del Gaver.
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