Recuperato il «credenzone» della sacrestia
Nella piccola sacrestia della chiesa di S. Giovanni Battista (una delle pi antiche della Valle Sabbia) a Pavone, in quel di Sabbio Chiese, stato restaurato un antico quanto pregevole credenzone.

Nella piccola sacrestia della chiesa di S. Giovanni Battista (una delle più antiche della Valle Sabbia) a Pavone, in quel di Sabbio Chiese, è stato restaurato un antico quanto pregevole «credenzone».

Il terremoto del 2004 ha dato l'occasione per ristrutturare la piccola chiesa ad una navata che conserva, fra l’altro, una splendida pala d'altare. Dopo la ristrutturazione e messa in sicurezza dell'edificio, i parrocchiani hanno provveduto a recuperare gli arredi liturgici, tra cui un mobile a doppio corpo che giaceva incastonato in una nicchia della piccola sacrestia.

«Quando fui chiamato per un preventivo – ricorda il restauratore Roberto Navoni – mi accorsi che il “credenzone” aveva subito, negli anni numerose modifiche e adattamenti. Sebbene avesse perso l’integrità a causa dell’aggiunta di due vani ad anta a destra e sinistra del vano centrale, restava un mobile esteticamente gradevole e funzionale nel contesto dell'ambiente in cui si trovava. L’intervento - ricorda ancora il restauratore - è consistito di due fasi ben distinte: una prima fase di lavoro di falegnameria per adeguare i due prolungamenti laterali ad ante al corpo centrale antico, la seconda quella più propriamente di restauro».

Il procedimento ha consistito nel consolidamento delle parti di lastronatura e i filetti d'intarsio con infiltrazioni di colla a caldo; il ripristino, con tasselli di legno della stessa essenza, delle lacune del corpo antico della sacrestia, concentrate per altro sugli spigoli e nelle parti usurate dal movimento d'apertura e chiusura degli sportelli e dei cassetti.

Successivamente, dopo una pulitura delle superfici, che ha permesso l'asportazione dello sporco superficiale dovuto anche ai calcinacci caduti durante il sisma, il mobile è stato lucidato con gommalacca applicata in numerose mani con lo stoppino. In questo modo sono apparse le calde marezzature della noce antica. Una volta completato, il restauro ha permesso la restituzione alla comunità di un pregevole manufatto.

Da La voce del popolo
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