Si può anche a Vestone
di Ubaldo Vallini

Sciare a trecento metri sul livello del mare? In Valle Sabbia si pu, a Vestone, dove l’amministrazione comunale sta sperimentando addirittura l’utilizzo di un cannone sparaneve su una pista di 3 mila metri buona per lo sci nordico.

Sciare a trecento metri sul livello del mare? In Valle Sabbia si può, a Vestone, dove l’amministrazione comunale sta sperimentando addirittura l’utilizzo di un cannone sparaneve per permettere la pratica dello sci nordico su una pista di circa 3 mila metri.
Merito di una località come la “brina” (un nome un programma) e delle sue particolari doti climatiche: per quattro mesi l’anno non ci batte il sole, la colonnina di mercurio segna costantemente valori negativi, ed il fiume Chiese le scorre accanto determina un ciclo umidità/gelo capace in certi inverni di depositare giorno dopo giorno livelli di rugiada congelata.

Uno strato sopra l’altro che si accumulano per diversi centimetri. Quest’anno ha dato una mano anche la serie di nevicate a bassa quota, ma l’idea dell’amministrazione comunale è quella di permettere la pratica dello sci anche senza i fiocchi veri.
“D’inverno con gli sci e d’estate con il percorso vita, che negli anni scorsi abbiamo rinnovato nelle attrezzature e affidato alle cure dei gruppi Alpini di Nozza e di Vestone – ci dice Giambi Tomasini, consigliere con delega allo sport -, in un contesto naturale tutto dedicato al tempo libero”.

Poi precisa: “Quella del cannone, che pesca acqua direttamente nel Chiese, è una sperimentazione: l’abbiamo preso in affitto con l’accordo che quanto viene speso, anche nei prossimi anni, possa essere detratto al momento di un eventuale acquisto. Se la cosa non dovesse funzionare ci rimarrà l’impianto elettrico, che nel parco che si estende fra la Brina e la Gandina potrebbe tornare utile per un’eventuale utilizzo serale o per attivtà diverse”.
Tanti gli appassionati da tutta la Valsabbia e anche dal Garda che a decine hanno preso a percorrere la pista.

L’idea insomma è piaciuta, a cominciare dal locale sci-club e da un buon numero di volontari che hanno dato una mano. “Certo non abbiamo intenzione di fare concorrenza alle piste del Gaver o di Capovalle – aggiunge Tomasini -. Solo è una possibilità in più per chi volesse avvicinarsi alla pratica dello sci nordico oppure evitare di percorrere tanti chilometri per farlo. I neofiti hanno anhce la possibilità di noleggiare l’attrezzatura necessaria in paese, presso il negozio Moda Sport che viene rifornito dal Blumon Break del Gaver”.

Un ribaltamento di prospettiva lungo la Valle del Caffaro, insomma, dove sarebbero gli sci a scendere e non gli sciatori a salire.
Con l’illuminazione serale, ad ogni modo, Vestone metterebbe a disposizione un ottimo campo di allenamento, facile da raggiungere e utilizzare per moltissimi appassionati.

Resta un problema, e Tomasini non lo nasconde: “Il nostro tallone d’Achille è la pioggia: più facile che arrivi da noi piuttosto che al Gaver o sullo Stino – ci dice -. Un’eventualità che rischia di rovinare la pista sciogliendola in superficie per poi congelarla in una lastra di ghiaccio. E’ questo l’unico fattore che ci tiene in apprensione”.
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