Un Capodanno con i fiocchi
di Ubaldo Vallini

Sembrava quasi che la neve avesse avvolto tutto e tutti in morbida ovatta nella notte di san Silvestro, in Valle Sabbia...

Sembrava quasi che la neve avesse avvolto tutto e tutti in morbida ovatta nella notte di san Silvestro, in Valle Sabbia.
Non che siano mancate le feste collettive, fuochi d’artificio e petardi sono stati esplosi a iosa, e a spasso per le strade della Valle Sabbia di gente ce n’era parecchia.
Solo che la fioccata, consistente e asciutta ad ogni quota da Gavardo al Gaver, ha avuto il merito di attutire ogni eccesso.

Questa almeno è stata l’impressione di quanti si sono dati da fare per festeggiare l’arrivo del nuovo anno, nonostante i timori per gli sconosciuti esiti della recessione, imperante anche nei messaggini scambiati via sms.
E le strade? Bianche per gran parte della notte, tutte quante. Senza per altro che si siano registrati incidenti di rilievo e ad ogni modo senza l’ombra di feriti, tantomeno di interventi polizieschi.
Alla fine, chi ha avuto la pazienza di montare le catene oppure era dotato di mezzo meccanico a quattro ruote motrici, non ha avuto problemi a raggiungere casa nemmeno a notte fonda, quando il manto nevoso ha raggiunto lo spessore massimo d’una ventina di centimetri e c’erano delle salite da percorrere.

A quell’ora i mezzi spazzaneve ancora non erano riusciti ad intervenire ovunque e soprattutto nei centri abitati qualche problemino c’e stato.
Poche però le lamentele vere e proprie. I valsabbini sanno bene che, quando nevica forte, di mezzi con pala, sale e sabbia, ce ne vorrebbero uno per ogni chilometro di strada.
Solo così la si potrebbe tenere costantemente pulita: un’utopia.

Il rientro alla normalità nella percorribilità di tutte le strade è avvenuto comunque entro le dieci del mattino, ovunque.
Dopo una nevicata di quella portata, con i fiocchi bianchi che hanno avuto modo di posarsi fin da subito su un terreno ben gelato e per di più il primo giorno dell’anno... beh, ci pare un rispettabile risultato, per stradini e amministratori.
Allo “spalamento” pubblico, dalle 10 alle 12 di ieri l’ora di punta, si è unito poi quello privato di quanti hanno smaltito la baldoria notturna liberando vialetto e cancelletto.
Ma questa è un’altra storia.
Come dice quel proverbio? Chi spala il primo dell’anno...
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