Arriva da Barghe il primo ok alla Variante
di Ubaldo Vallini

Arriva da Barghe il primo ok alla superstrada valsabbina, quella destinata a superare d’un balzo Nozza, Vestone e Lavenone, sostituendo senza mai sovrapporsi ad essa la 237 del Caffaro che rimmarrŕ invece buona per il traffico locale.

Arriva da Barghe il primo ok alla superstrada valsabbina, quella destinata a superare d’un balzo Nozza, Vestone e Lavenone, sostituendo senza mai sovrapporsi ad essa la 237 del Caffaro, arteria che rimarrà buona a sopportare il traffico locale. Barghe ha dato il “la”.
Nelle prossime settimane o mesi toccherĂ  ai Comuni di Vestone, Lavenone e Idro di dire la loro e sostenere la Provincia nelle scelte tecniche, dopo di che potranno prendere il via le operazioni di appalto.

I lavori, se va tutto bene e soprattutto se non ci saranno intoppi in sede di valutazione di impatto ambientale da parte della Regione Lombardia, potrebbero iniziare entro il 2.010.
Così alla svelta? Possibile?
La gestione Anas delle opere pubbliche di questo tipo ci ha abituato a tempi biblici, è vero. Saranno forse diverse le motivazioni, fatto sta che con la Provincia pare che le cose siano destinate a procedere assai meglio.

Sulla questione la Giunta a Palazzo Broletto ha detto la sua per l’ultima volta ai primi di dicembre, approvando il progetto deifinitivo dei lavori “ai fini dell’acquisizione del finanziamento” per un importo complessivo di 75 milioni di euro.
A mettere sul tavolo i primi 38 milioni di euro ci aveva pensato la Provincia autonoma di Trento, come aveva comunicato il suo presidente Dellai in occasione della campagna elettorale che portò per l’ultima volta Prodi a guidare il paese.
Altri 35 milioni li ha stanziati la Regione Lombardia e gli ultimi due la Provincia di Brescia che si è accollata l’onere della progettazione “in proprio” e di attivare tutte le procedure necessarie per arrivare a realizzare l’opera.

L’intero progetto è stato illustrato nei giorni scorsi al Consiglio comunale di Barghe, che l’ha approvato all’unanimità, dallo staff dirigenziale dell’assessorato ai Lavori pubblici della Provincia, ingegner Perugini in testa.
La nuova strada prolungherà l’attuale “Variante” alla 237 del Caffaro da Ponte Re di Barghe fino a Idro e sarà lunga 9,9 chilometri.
Subito ci sarà un nuovo ponte sul Chiese che, realizzato “ad arco” e con tiranti in acciaio, promette un’innovazione anche architettonica e maggiore armonia paesistica. Poi nella montagna si infilerà la più lunga delle tre gallerie necessarie.

Sarà lunga duemila metri ed il traffico verrà convogliato in due tunnel separati uniti fra loro ogni 500 metri da un collegamento, così vogliono le nuove norme sulla sicurezza.
Uscirà a Vestone in corrispondenza della valle del Gorgone che scende da Treviso Bresciano e qui la strada vedrà la luce solo per trecento metri, sufficienti per realizzare anche una strazione di servizio, prima di infilarsi di nuovo sotto terra per circa mezzo chilometro fino in località Gargnà per il primo ed unico svincolo “intermedio”.

I successivi quattro chilometri serviranno per raggiungere il confine fra Lavenone e Idro dove la strada attraverserà nuovamente il Chiese, si infilerà nella montagna per raggiungere la zona delle paratoie del lago dove è previta la realizzazione di una rotonda che convoglierà il traffico verso la circonvallazione di Lemprato o verso Anfo ed il Trentino.
“Siamo rimasti molto soddisfatti per come la Provincia ci ha coinvolti nel gestire l’operazione e per le soluzioni tecniche adottate – ha affermato Oriano Ceresa, il sindaco di Barghe -. Una collaborazione che ci ha permesso di inserire l’opera nel Piano di Governo del Territorio, cosa che permetterà di snellire non poco le procedure regionali, che si preannunciano le più ostiche da superare”.

Il primo intervento visibile sul terreno saranno una serie di sondaggi “propedeutici” che analizzeranno più a fondo la montagna che ospiterà la galleria.
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