L'arte del «copasì» a tutela della salute
di Ubaldo Vallini

“Copas” valsabbini per maiali esclusivamente italiani. Questo potrebbe essere lo slogan, a mettere insieme una proposta valsabbina e la crisi internazionale generata dalla carne alla diossina di provenianza irlandese.

“Copasì” valsabbini per maiali esclusivamente italiani.
Questo potrebbe essere lo slogan, a voler coniugare la più recente delle iniziative nel campo della norcineria messa in campo dalla Comunità montana valsabbina, con la crisi internazionale generata dalla carne alla diossina di provenianza irlandese.

In collaborazione con la Comunità produttori “Terra tra i due laghi”, infatti, l’ente sovraccomunale valsabbino ha organizzato il “Primo corso base di norcineria”.
Ed è stato un successone. Trentasei iscritti, tutti valsabbini da Gavardo in su: alcuni professionisti, ma anche hobbisti, agricoltori e artigiani. Tutti pronti a fare propria l’antica arte del “copasì”, come viene chiamato lungo la valle del Chiese, con la “s” più o meno aspirata, il norcino.

E non si tratta certo di un paio di lezioni “pro forma” con la mira unica dell’attestato, anche se i partecipanti otterranno pure quello, assieme all’autorizzazione riconosciuta dall’Asl a trattare alimenti.
L’intero corso, infatti, prevede la frequenza per ben sessanta ore. Metà saranno addottrinamenti teorici nella sala comunitaria delle assemblee di Nozza, ad esplorare complicate norme igieniche e fiscali, elementi di anatomia e suinicoltura, attrezzature e tecniche di conservazione.

Per l’altra invece metà le lezioni riguarderanno la macellazione e la lavorazione della carne, la produzione, il controllo e la stagionatura degli insaccati.
E saranno svolte nei locali dell’azienda “Dos dele Biline” in via Molino a Bione, proprietà di Massimo Pace, fra i meglio attrezzati all’abbattimento suino.

“L’idea che sta alla base del progetto è quella di migliorare ulteriormente la qualità dei prodotti locali e di permettere ai valsabbini di sfruttare al meglio le peculiarità del territorio” ha affermato il presidente comunitario Ermano Pasini, intervenendo in occasione della prima lezione che ha avuto luogo a Nozza lo scorso giovedì.
“Per i produttori consorziati nella cooperativa Terra tra i due Laghi, si tratta di una delle iniziative previste dal progetto La forza del buono – ci ha detto il prof. Franco Testa del “Bonsignori” che se ne sta occupando -. Proposta che sotto l’unico tetto della produzione agricola intende coniugare tradizione, capacità imprenditoriali e solidarietà”.
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