Tanta neve in quota
di Ubaldo Vallini
Per tutta la giornata di ieri in Valle Sabbia la discriminante si č aggirata fra i 500 e gli ottocento metri di quota. Al di sopra tutta neve, che oltre i “mille” ha tessuto un manto uniforme alto circa 40 centimetri. Al di sotto solo acqua.
Per tutta la giornata di ieri la discriminante si è aggirata fra i 500 e gli ottocento metri di quota, in Valle Sabbia e nelle convalli.
Al di sopra tutta neve, che oltre i “mille” ha tessuto un manto uniforme alto circa 40 centimetri.
Al di sotto solo acqua e nel mezzo fanghiglia che non ha mancato di creare qualche problema al traffico, anche sulla viabilità principale, nonostante la consistente “salata” lungo tutta la 237 del Caffaro fin dalle ore notturne.
In particolare sulle Coste di Sant’Eusebio attorno a mezzogiorno, fra il “Miramonti” e il passo dove c’è il bivio per Vallio, quando un paio di “bilici” con le ruote poco scolpite e senza le catene a bordo si sono intraversati, rendendo il transito difficile anche agli altri utenti della strada.
Li hanno poi tratti d’impaccio un paio di camion spazzaneve al lavoro per conto della Provincia, aiutati e non poco dal rialzo della temperatura registrato nel pomeriggio.
Disagi minimi, tutto sommato, anche sulle vie più alte come quelle per Capovalle, Treviso Bresciano, le Pertiche e la Valle del Caffaro, a patto però di possedere un fuoristrada o le catene da neve.
I mezzi impegnati nel via vai, infatti, a causa delle copiose precipitazioni, non sempre sono stati in grado di mantenere l’asfalto di colore nero.
Resta quella che molti già chiamano “la maledizione del Gaver”, ovvero quella particolare condizione che porta la località sciistica valsabbina a soffrire: ora per la mancanza di neve, ora per l’eccessivo accumulo che minaccia valanghe.
“Se nevica tutto il giorno anche giovedì, tanto da alzare il livello di rischio – confermano gli operatori tiristici -. Capace che per il fine settimana ci chiudono la strada. Sarebbe un vero peccato, perché quassù si scia e si sta d’incanto”.
