Quattro anni dopo
di Ubaldo Vallini

Si può dire che il terremoto valsabbino sia alle spalle e che il percorso di graduale rientro alla normalità si sia concluso? I sindaci ne sono convinti.
Questa sera quegli eventi vengono ricordati con uno spettacolo a Villanuova.


Si può dire che il terremoto valsabbino sia alle spalle e che il percorso di graduale rientro alla normalità si sia concluso?
Quattro anni dopo, la risposta dei sindaci loro malgrado coinvolti nella ricostruzione è affermativa. Quasi tutti tengono a precisare che non mancano gli edifici, specie quelli di culto, ancora attorniati da impalcature.
Alcuni lamentano la contemporanea impossibilità a portare a termine altre opere di interesse collettivo.
Nel complesso però il grande sconvolgimento causato dalla scossa sismica del 24 novembre del 2004 è storia passata.

Evento “metabolizzato” insomma: fra i corridori dei municipi (manca all’appello ancora quello di Villanuova), ma anche fra la gente, nei bar e per strada, dove le storie dei terremotati sfollati e desiderosi di rientrare in possesso delle loro abitazioni non tengono più banco ormai da tempo.
La prova che proprio di ”vicenda trascorsa” si tratta, è una sorta di catarsi rappresentata da uno spettacolo dal titolo “Terraemotus”, la cui “prima assoluta” andrà in scena ad ingresso libero questa sera alle 20 e 45 al Corallo di Villanuova.

Si tratta di un “concerto-recital per ricordare i giorni della paura”, quelli del terremoto appunto, scritto da un giovanissimo del posto, il 17enne Matteo Benedetti, che coinvolgerà nell’esecuzione la banda cittadina villanovese ed il Gruppo da camera Caronte.
Meglio di così. I “ma” non mancano, intendiamoci, evidenti negli edifici ancora scarnificati, avvolti dal ferro e dai teli. Certo però non fanno più paura e rappresentano ormai la normalità dell’impegno edile. Un impegno che in quattro anni è costato 100 milioni di euro, se sommiamo gli interventi di ripristino, la prima emergenza e il contributo per la sistemazione dei cittadini evacuati.
Dal 30 giugno scorso la gestione commissariale dell’assessore Massimo Buscemi e del suo “braccio operativo” Silvio Lauro non c’è più.

Per i rimanenti interventi sono stati incaricati Carlo Giacomelli e i suoi della Sede Territoriale bresciana.
“Rimasugli” per la verità ancora consistenti, se la ricostruzione degli edifici privati è stata conclusa per il 90%, al 64% quella degli edifici pubblici e siamo solo al 20% con il ripristino degli edifici ecclesiastici.
1124MadonnaNeve01.jpg