Taglio del nastro al municipio
di Ubaldo Vallini

Ci sono voluti quasi quattro anni e tre milioni e mezzo di euro, conteggiando anche gli arredi, perchč Sabbio Chiese potesse rientrare in possesso dell’edificio simbolo di ogni comunitŕ: il municipio.

Ci sono voluti quasi quattro anni e tre milioni e mezzo di euro, conteggiando anche gli arredi, perchè Sabbio Chiese potesse rientrare in possesso dell’edificio simbolo di ogni comunità: il municipio.
Già ad agosto, per la verità, gli uffici comunali avevano potuto abbandonare la “sede provvisoria” ricavata in alcuni locali della curia, a due passi da San Michele.

Ieri l’ufficialità del taglio del nastro, con una nutrita rappresentanza dei cittadini, delle associazioni d’arma, delle autorità civili, militari e religiose, col suggello musicale della Filarmonica della Conca d’Oro. Soprattutto con tanti bambini, i loro canti e le poesie.
Quasi duecento quelli della scuola elementare che da quello stesso edificio furono “sfrattati” all’indomani della tremenda scossa di terremoto che squarciò i muri e le coscienze dei valsabbini e dei gardesani il 24 novembre del 2004.

Sabbio, insieme a Villanuova sul Clisi, è stato il centro valsabbino che più di altri ha subito profonde ferite nelle strutture ad uso pubblico e non deve essere stato facile per un sindaco di fresca nomina com’era Rinaldo Bollani, porre rimedio a tanto sfacelo, pur con il solido sostegno regionale.
Così la memoria di questo impegno si è fatta emozione, asciugata a fatica dal vento, che ieri ha preso a soffiare freddo e insistente durante la cerimonia.

Per la Regione c’erano fra gli altri l’assessore Scotti, il consigliere valsabbino Ligasacchi e il “soggetto attuatore” Silvio Lauro, braccio destro del Commissario Buscemi. Per la Provincia Cavalli e Scolari, poi il viceprefetto Bellissima. Per la comunità montana avanti a tutti il presidente Pasini, poi molti sindaci compreso il presidente dell’Acb Carlo Panzera. A don Giovanni Lamberti il rito della benedizione.
“La risposta all’indomani del terremoto, pronta fina da subito, è merito della “brescianità” e della capacità di fare sinergia” hanno convenuto tutti nei loro interventi.

Nel nuovo edificio la scuola elementare non ci sarĂ  piĂą.
Tornerà però l’ufficio postale e vi troveranno spazio i sindacati, gli ambulatori e le associazioni, in una struttura ampliata fino a coprire la superficie di 900 metri quadrati. I bimbi, dopo essere stati ospitati per due anni nei locali dell’oratorio, hanno potuto entrare in possesso della nuova scuola accanto alle medie, opera già programmata.
Parlare solo di municipio però, nel descrivere la ricostruzione a Sabbio Chiese, è riduttivo.

Centosettanta furono i cittadini rimasti senza casa e 180 le pratiche, tutte evase, per farli rientrare.
E’ stata ampliata e in parte ricostruita la scuola materna, scavato un “vallo” a protezione della caduta massi su Clibbio, sistemata la casa di riposo, la biblioteca, il Centro servizi. Per non parlare dei luoghi di culto: risolti gli interventi in San Martino e in San Giovanni, si prosegue ancora con la parrocchiale dedicata a San Michele e per San Lorenzo.
A Clibbio ci sono la sistemazione dell’oratorio e della ex scuola elementare.
Ancora nascosta dalle impalcature è anche la maestosa Rocca.
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