Agnosine ringrazia
di val.
In questi ultimi anni ai prodotti della terra si sono aggiunti quelli delle fabbriche, ma c'č da ringraziare lo stesso. Singolare iniziativa quella messa in campo dalla parrocchia di Agnosine.
“Tutti voi pellegrini, con le vostre mogli e i vostri piccoli, radunatevi alla Casa delle Assemblee sulla collina, per ascoltare il pastore e rendere Grazie a Dio Onnipotente per tutte le sue benedizioni”. Furono queste, all’incirca, le parole pronunciate nel novembre del 1623 a Plymounth, nel Maassachusetts, da William Bradford, governatore della colonia fondata dai Padri Pellegrini.
Il raccolto era andato bene e c’era da festeggiare. Da allora negli States tutti accolgono con gioia la ricorrenza e la tradizione in qualche modo è arrivata a noi.
“Il lavoro dei campi non è più la fonte primaria del sostegno delle nostre popolazioni, da tempo ci sono le aziende – afferma con indiscusso realismo don Ugo -. C’è però da ringraziare lo stesso”.
Così, da alcuni anni, la parrocchia di Agnosine si è fatta promotrice di una Festa del Ringraziamento un po’ particolare, durante la quale i lavoratori della terra come quelli delle fabbriche, e gli stessi imprenditori, vengono chiamati a raccolta.
“Loro ringraziano il Signore per i frutti del lavoro e noi ringraziamo loro perché hanno trovato il modo di sostenere le nostre attività ” aggiunge il don.
Due i giorni di festa.
Si comincerà sabato prossimo, 15 novembre, con un concerto che verrà ospitato nel teatro parrocchiale “Giovanni Paolo II” alle 21, con la scena che verrà occupata dal duo con flauto e chitarra classica composto da Stefania Maratti e Alessandro Bono.
La domenica alle 10 e 30 sarà invece l’ora della messa solenne, con la chiesa che solitamente viene addobbata con i prodotti della terra e con gli attrezzi dei mestieri. Al termine della funzione, nel piazzale davanti alla chiesa, il parroco provvederà a benedire trattori e furgoncini.
Sia il sabato dopo il concerto sia al termine dellamattinata domenicale, l’incontro si concluderà con un rinfresco in oratorio.
