Stefano Massini, il fascino delle parole
di Cesare Fumana

Lo scrittore e drammaturgo toscano ha incantato il pubblico del palafiera con la presentazione del suo ultimo libro “Manhattan Project”


Era l’ospite di punta della rassegna “Un ponte di libri”, nell’ambito della Festa di Maggio di Gavardo, e in tanti domenica sera sono accorsi al palafiera per assistere all’incontro con Stefano Massini, scrittore e drammaturgo toscano, primo autore italiano ad aver vinto il Tony Award, il più importante premio americano per il teatro, con l’opera “The Lehman Trilogy”, noto al vasto pubblico televisivo per la sua partecipazione alla trasmissione Piazza pulita su La7. E l'aspettativa non è andata delusa.

Massini ha presentato,
da par suo, il suo ultimo libro, “Manhattan Project”, nel quale viene raccontato il percorso che negli anni della Seconda guerra mondiale portò alla costruzione della prima bomba atomica.

Un libro terminato di scrivere prima dello scoppio della guerra in Ucraina, ma di pregnante attualità, con la guerra nucleare ritornata ad essere minacciata, in questo caso dalla Russia, come ha ricordato la direttrice del Giornale di Brescia, Nunzia Vallini, nell’introdurre la serata.

Massini ha letteralmente incantato il pubblico, catturando l’attenzione per più di un’ora, raccontando le vicende che portarono alla decisione di costruire la prima bomba atomica negli Stati Uniti, fatta esplodere poi a Hiroshima e Nagasaki, nell’agosto del 1945, bombardamento che segnò la fine della Seconda guerra mondiale. A questo progetto fu dato il nome di Manhattan Project.

Fulcro e baricentro del racconto è Robert Oppenheimer, scienziato dal profilo inquieto e sempre combattuto, a cui toccherà il compito di orchestratore delle danze, in un crescendo di tensione che va di pari passo alla travolgente ascesa della macchina bellica di Berlino e dell’Impero giapponese.

Massini ha disseminato il suo racconto di aneddoti con i protagonisti dell’epoca, dagli scienziati compreso Albert Einstein, al presidente Roosevelt, ai finanziatori del progetto, alternandoli alla lettura di alcuni brani del libro.

«Quello della minaccia atomica è un tema ritornato di attualità con la guerra in Ucraina, della quale non importa più niente a nessuno» è l’amara constatazione dello scrittore: una guerra che è soprattutto comunicazione, con continue minacce dall’una e dall’altra parte, ma dove l’opinione pubblica occidentale, superato lo shock iniziale, a più di un anno di distanza, si è assuefatta.
Massini si è poi reso disponibile per autografare i suoi libri (andati a ruba) e per foto e selfie con i presenti.


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