Iniziati i lavori alla parrocchiale di Vobarno
di Cesare Fumana

Chi transita per il centro di Vobarno avrŕ notato che da qualche settimana la chiese parrocchiale dedicata a S. Maria Assunta č ingabbiata dai ponteggi del cantiere per i restauri post-terremoto. E non č l'unico cantiere aperto nella parrocchia.

Chi transita per il centro di Vobarno avrà notato che da qualche settimana la chiese parrocchiale dedicata a S. Maria Assunta è ingabbiata dai ponteggi del cantiere per i restauri post-terremoto. A causa dei termine perentorio di fine giugno entro il quale bisognava appaltare i lavori, pena l’esclusione dai finanziamenti regionali, nel corso dell’estate è stato allestito il cantiere anche per le altre chiese vobarnesi dove i lavori di restauro non erano ancora iniziati.
Così anche per la parrocchiale sono cominciati i lavori di consolidamento strutturale e antisismico ed il rifacimento del tetto. Una volta terminata la ristrutturazione esterna comincerà quella interna. Ma qui iniziano anche le note dolenti perché oltre alle crepe delle parete c’è dell’altro da riparare.
«I sopralluoghi hanno evidenziato dei continui sfondamenti del pavimento e quindi c’è la necessità di rifare anche questo - ci spiega il parroco don Giuseppe Savio -. I tecnici hanno suggerito anche la contemporanea messa in posa di un nuovo riscaldamento a pavimento, ma per procedere c’è la necessità di ricevere prima tutte le autorizzazioni necessarie».

Il ponteggio che momentaneamente deturpa la facciata e tutto l’esterno della chiesa sarà smontato per Natale, tempo entro il quale è prevista la conclusione dei lavori; quelli interni dovrebbero partire invece a gennaio.
«Naturalmente un intervento di tale portata ha un costo ingente, direi che sono cifre folli e spero di non finire a fare il cappellano a San Vittore». Ci scherza su don Giuseppe, ma è evidente la preoccupazione, anche perché come ben sappiamo, non è l’unico cantiere aperto nelle parrocchie di cui è pastore d’anime.

«La chiesa dell’Immacolata è terminata – prosegue il parroco –, compresa la tinteggiatura dell’esterno, grazie ai volontari che io chiamo “gli operai della vigna”, ma il cantiere si è trasferito nell’adiacente centro sociale per le riparazioni al tetto. Anche la chiese si San Rocco è in via di completamento, mancano giusto le pulizie finali, poi la chiesa sarà riaperta per una messa feriale durante la settimana, mentre all’Immacolata viene già celebrata una messa festiva. Anche a Pompegnino sono ripresi i lavori, il campanile è stato ricostruito e ritinteggiato. Ora rimane da rifare l’impiantistica. Abbiamo tolto le tre campane perché sarà rifatto l’intero concerto, con l’aggiunta di altre due nuove e la speranza è che sia pronto per Natale: sarebbe un bel segno per questa comunità».

Nel frattempo gli appelli rivolti ai fedeli cominciano a dare i primi frutti, segno che la percezione della gravità della situazione ha fatto breccia nei cuori delle persone. Piccoli e grandi segni che testimoniano un’attenzione verso le proprie chiese.
«Per esempio – ci elenca don Giuseppe – una coppia di nonni che ha festeggiato un anniversario di matrimonio ha chiesto agli invitati di non fare regali, ma di devolvere delle offerte alla parrocchia, così come un giovane ha fatto un’offerta di 500 euro, mentre una pensionata ha donato per ben due volte mille euro, e un signore, a conclusione della propria attività, ha donato 5 mila euro. Sono tutti segni di un’attenzione ritrovata».
Anche le iniziative messe in campo dal Gripp (Gruppo di riferimento iniziative pro parrocchia) hanno portato il loro frutto, in particolare la partita di calcio fra nazionale sacerdoti e politici valsabbini e altre saranno organizzate anche in futuro.
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