Tante belle compagnie
di John Comini

Paese che vai, teatro che trovi: sono molte le compagnie amatoriali del nostro territorio. Poi eventi, un compleanno ed un addio.


Facendo teatro da una vita, conosco molte sale teatrali e tante compagnie che attraverso gli spettacoli, in dialetto o in italiano, portano gioia, creano comunità e spesso raccolgono offerte per iniziative benefiche. Le ho messe in ordine alfabetico, coi titoli di alcune opere (non tutte!). Chiedo scusa se ho dimenticato qualche compagnia o sbagliato qualcosa, in tal caso siete pregati di scriverlo sotto l’articolo.

Bagolino.- Celebre il gruppo teatrale “Maläòä”, il cui nome (che significa Malavoglia) è stato deciso quasi in funzione scaramantica: se ci si trova in una fase di maläòä è il caso di darsi una mossa. Prosegue la tradizione filodrammatica presente a Bagolino fin dagli anni Venti, in cui gli spettacoli erano seguiti da un vasto pubblico anche nel Trentino e nei paesi limitrofi, con un picco di successo nel 1925 con la partecipazione ad un concorso nazionale a Torino. I Maläòä sono un gruppo ben consolidato, che si avvale di numerosi collaboratori, non solo per la recitazione ma anche per tutto quanto comporta la messa in scena, con un esercito di falegnami, decoratori, elettricisti, tecnici del suono e delle luci, sarti, truccatori, suggeritori, presentatori, ecc., tutti volontari, naturalmente. La compagnia si gestisce senza la direzione di un regista. Cito due spettacoli: “Per mèret déle fté rö́ze séräm dré ä nà 'n roìnä” e “El conte en braghe de tilä” con Versilla Salvadori, Nerio Melzani, Tiziano Salvadori, Letizia Foglio, Valtiero Zanetti, Elisabetta Pelizzari, Claudio Sbarberi (grazie a Marisa Viviani dai cui articoli ho ricavato le informazioni).

Barghe.- «Quater ridide a Barghe» è la rassegna di teatro dialettale con compagnie Valsabbine, organizzata dall’amministrazione comunale in collaborazione con il circolo Anspi dell’oratorio.

Bione.- La compagnia “Ghe sum a noter” recita nella commedia “Che garai mitit deter? Endoe?”

Capovalle.- La compagnia teatrale del paese ha messo in scena la brillante commedia di Camillo Vittici “Chèl maledet grata e vinci” con Claudio Eggiolini (il marito Giovanni), Antonietta Piccinato (la moglie Elvira), Sara Scavoni (la figlia Gilda), Simonetta Lombardi (Lucrezia sorella di Elvira), Albertina Colosi (Filippa la sagrestana), Lidio Lombardi (il parroco Don Cristiano), suggeritrice Teresa Piccinato.

Carzago.- 
La compagnia teatrale San Lorenzo di Carzago Riviera ha rappresentato la commedia “Sembra facile… ma non è (Somea facil… ma l’è mia era)” di Oreste De Santis, all’interno della rassegna teatrale organizzata dalla compagnia stessa e dall’oratorio, con il patrocinio del Comune di Calvagese della Riviera.

Gavardo.-
Qui sono nati il Teatro Poetico Gavardo, Il Gruppo Teatrale Gavardese del mitico Tano Mora, l’attuale Teatro Gavardo (con Paola Rizzi, Deni Giustacchini, Luca Lombardi e l’immarcescibile Peppino Coscarelli), ma anche attori professionisti come Michele Beltrami (che con Paola Cannizzaro crea spettacoli per grandi e bambini), Marina Remi, Matteo Baronchelli (che sabato 13 maggio con Laura Pannia reciterà Pavese al Teatro di Sopraponte), Emanuele Turelli Storyteller dell’Associazione culturale Violet Moon, Max Maccarinelli (che ora vive e lavora a Lione). Non va dimenticato che nella storia del Teatro Salone ci sono stati gli spettacoli della gloriosa Filodrammatica La Concordia, le serate musicali del Corpo Bandistico e del Coro La Faita, gli eventi rock, la Corrida, le esibizioni di danza, i raduni alpini, i convegni di varie associazioni, e chi più ne ha più ne metta.
Lasciatemi ricordare il caro signor Losi, sempre solerte ad aprire il teatro anche per le prove, tra un aneddoto ed una battuta sulla nostra Juve. Adesso c’è il bravo Giancarlo Cargnoni, che si impegna per rendere il Salone più bello e funzionale (da giovane era anche addetto alla proiezione dei film, come il caro Giuseppe Poletti).
In fatto di teatro, Gavardo vanta un’antica tradizione. Il maestro Piero Simoni ha scritto che negli anni Venti c’era il “Teatro Popolare” con sede nel cortile di Vicolo Chiuso, vi recitava la “Società Drammatica Gavardese” formata da attori dilettanti. In questo stesso locale trovò posto il “Cinema piöcc” per i ragazzi, gestito dai fratelli Rino e Gianni Braga: i films che venivano proiettati erano un assemblaggio di spezzoni di pellicole scartate dal Cinema pubblico presso il “Bar Italia” sul ponte. Nel 1928, per la generosità del gavardese Antonio Ferretti, l’inventore del ‘lanital’, la parrocchia di Gavardo ebbe un nuovo teatro, il “Salone Pio XI”: platea e galleria, circa 400 posti, palcoscenico di ben 14 metri di profondità, i magnifici scenari dipinti dalla Ditta Sormani di Milano.
Vi recitava con successo la Compagnia teatrale “Concordia”, con opere per soli attori maschi: le regole per le sale cattoliche vietavano le compagnie promiscue (come ai tempi di Shakespeare!).
Il maestro Simoni racconta anche delle “papere”. Come quando, durante una replica  a Maderno, Enrico Chiodi (che interpretava un comandante) doveva rivolgersi al prigioniero e dirgli con voce imperiosa: “Siediti su quello sgabello!” Ma sul palco erano state messe vecchie seggiole spagliate. Enrico, quando si trattò di pronunciare le parole fatidiche, accortosi che al posto degli sgabelli c’erano solo sedie, uscì a dire: “Siediti su…su quella scagna!” Subito dalla platea partì una voce stentorea a coprire le risate: “Silenzio, non ridete, scagna è una parola spagnola!”. E questo non fece che raddoppiare l’ilarità del pubblico.
L’amico Antonio Abastanotti racconta che suo padre Umberto e lo zio Anacleto recitavano con la compagnia teatrale “La Fratellanza”. Quando nel 1932 don Martino Zanetti lasciò Gavardo fu suo successore don Andrea Stoppani e la compagnia teatrale cambiò il nome in “Concordia”. Truccatore era il barbiere Enrico Torri, suggeritore era il maestro Angelo Zane. Negli anni Trenta era a Gavardo (al confino!) il celebre regista Carlo Repossi, che fece da guida alle prove.
Quando il caro don Andrea Persavalli era curato a Gavardo (1947-1951), nella cucina di casa sua si tenevano le prove di tante commedie, che i giovani rappresentavano con successo al Salone Pio XI, affollatissimo. Attori erano Piero Simoni, Eliseo Chiodi, Fausto Turotti, Vittorio Bontempi, Nino Leni, Amedeo Re, Antonio Poli, Enrico Devoti ed i fratelli Piero e Gino Tedoldi. Alla fine delle serate venivano proposte al pubblico delle comiche molto esilaranti, dagli attori: Amedeo Re, Enrico Devoti e Piero Tedoldi. Fu  rappresentata l’operetta “Il Pappagallo Blu” interpretata da maschi anche nelle parti al femminile, come i balletti, portata in scena anche al Teatro Comunale di Salò. Pianista era uno dei fratelli Comaglio, Giovanni, gli altri due, Aldo e Dante parteciparono alla recita ed anche ai balletti. Grande successo ebbero le operette con sole ragazze “La Piccola Olandese” e “La ragazza ungherese” all’oratorio femminile di Casa San Giuseppe.
L’avvento del cinema fece rallentare la proposta teatrale, che continuò con Benvenuto Pialorsi, papà del mio caro coscritto Renato e della dolce Rina.
Nella rassegna “Gavardo a teatro” organizzata dal Comune di Gavardo e dalla sempre entusiasta Assessore alla Cultura Ombretta Scalmana, sabato 20 maggio ci sarà anche “Il fantasma di Canterville” di Oscar Wilde, esito finale del corso di teatro tenuto da Alberto Veneziani e dal Teatro Ridò. Del regista-attore Alberto Veneziani ho sempre apprezzato la passione teatrale, l’impegno civile ed il modo in cui coinvolge gli attori. Con il Teatro Ridò ha rappresentato “Gavardo, 29 gennaio 1945: perché?”, sul terribile bombardamento, “Sarto per signora”,  “Rumors”, “Ecco la sposa!”, “Niente da dichiarare?”, “Non sparate sul postino” (recitato in molti comuni in collaborazione con ‘Riodeoro’),“La Grande Guerra” (con il Corpo musicale “Viribus Unitis” ed il Coro La Faita), “Bugie”, “La strana coppia” al femminile. Sarebbe bello che altri Comuni richiedessero “Il mio nome è 174 517” (da “Se questo è un uomo” di Primo Levi), una lettura teatrale davvero intensa.

Sopraponte.- Il Teatro S. Antonio, inaugurato il 13 giugno 1949 e recentemente ristrutturato, partì dalla volontà del mitico parroco Don Antonio Andreassi. Scriveva: “Sono stato strumento, quasi costretto, da tante circostanze, da tanti desideri, da tante necessità, da tanta generosità, da ottimi papà che vedevano nel teatro un mezzo per tener vicino i giovani, per aiutare anche i lontani ad avvicinarsi alla chiesa.”
Regista di spicco era la generosa signorina Mimì Gmϋr, che apparteneva ad una famiglia svizzera di imprenditori. I costumi erano procurati dal teatro Donizetti di Bergamo, dove la signorina Mimì aveva lavorato nel ventennio fascista. Si recitavano i classici del teatro: Molière, Goldoni e De Filippo. Ho poi avuto la fortuna di assistere a splendide operette, con tanto di orchestra e magnifiche coreografie. E saluto Adriano Prandini, grande attore di livello professionale.
Ora si rappresentano i musical di Artpoint Academy, i concerti del Corpo bandistico “Nestore Baronchelli” diretto dal fantastico maestro Luigino Bertuetti e le commedie del Gruppo teatrale ‘instabile’ “Teatro Bambino”. Nato negli anni ‘90 , il nome della compagnia è un omaggio a un racconto di Eugenio Bertuetti, intitolato “Teatro Bambino” e dedicato proprio alla costruzione del teatro di Sopraponte.
Capitanati da Annarosa Bussi, nel corso degli anni gli attori provenienti da vari paesi si sono succeduti (da qui… ‘instabile’): una quarantina di persone dai 3 ai 70 anni!  
Fra gli spettacoli: “La pallottola d’oro”, “Questa gente” (tratto dai racconti di Eugenio Bertuetti), “La Siura Lisa” (storia della Venerabile Madre Elisabetta Baldo), “Quel pasticciaccio brutto sulla via Romana”. È in fase di allestimento una rappresentazione ambientata nella Gavardo d’inizio ‘800 su padre Umiliato Bertuetti.

Soprazocco.- Nel teatro dell’oratorio, rinnovato da poco, da tempo si esibiscono ragazzi e adulti, come i miei amici Mauro e Beatrice, o come il mio ex alunno Gabriele Zanelli, che tempo fa mi aveva inviato due DVD delle divertenti commedie messe in scena (una era “El saur dei solcc” e l’altra sulle disavventure nell’al di là). Grazie Gabriele, sei un grande (in tutti i sensi)! Altre commedie: “Salvòm èl salvabil” del 2017 e “Goodbye Manzoni” (liberamente tratto da “I promessi sposi”) proposto in molti comuni.

Mura.- La compagnia degli “Striù de Mura” è nata all’oratorio nel 2003: il nome deriva da una vecchia usanza valsabbina di affibbiare soprannomi agli abitanti dei vari paesi e quello dei murensi è appunto “striù” (stregoni). Il gruppo ha rappresentato “Piö de sà che de là”, “Nina descet”, “Te spusares ma te me costet tròp” e “Me su desciat en Paradis” con Flora Crescini (Filippa, ospite della casa di riposo), Imelda Bertelli (ospite Gesuina), Oliviero Bertelli (ospite Nando), William Prandini (ospite Tommaso), Giulia Crescini (infermiera Veronica), Danilo Bertelli (giardiniere Sandro), Luciano Corsini (ospite Ceschino) Francesca Crescini (ospite Guglielma), Miriam Prandini (ospite Filomena) Katia Prandini (moglie del giardiniere), Giuliano Bertelli (il notaio Trombetta) e la regista Nives Crescini.

Muscoline.-  La compagnia teatrale “El Paes” ha debuttato nel luglio del 1994 con una commedia in italiano, per poi optare per il dialetto, “una maniera più immediata per attori amatoriali per proporsi sul palco” come ha raccontato Elena Zabbialini, regista e coordinatrice della compagnia. L’autrice delle commedie è Bepa Corvaia, uno pseudonimo sotto il quale si è nascosta (ma poi è stata scoperta…ah le malelingue!) la stessa Elena. Il gruppo è formato da una ventina di persone: una dozzina di attori e gli aiutanti per l’allestimento delle scene. Anche la compagnia si è esibita in varie parti della provincia e non si tira indietro quando c’è da fare beneficenza. Spesso il chitarrista Antonello Perini si esibisce negli intervalli. La compagnia ha rappresentato nel bel Teatro Pavanelli “Quand che ghè la salute”, “Tegnem el posto” e “So mia che dit”, oltre a letture sceniche, come l’oratorio sacro “El Dialet del Signur en Quaresma”.

Nave.- Celebre la rassegna di teatro e la Compagnia “La Betulla” del grande Bruno Frusca.

Odolo. - 
Al Teatro Splendor  si svolgono belle rassegne.

Pertica Alta.-
D’estate si rappresentano molti eventi teatrali (anche a Belprato, nell’ex scuola materna).

Ponte Caffaro.- Nel bel Cinema teatro Aurora recitano i “Rataplam del Cafer”, compagnia nata nel 1995 e composta da una decina di attori (più i tecnici per la scenografia, le luci, il trucco…). Visto il successo della prima recita fatta per sostenere la Parrocchia, ha continuato con entusiasmo. Le commedie “Su sta' proprio fùrtinà”, “Mort 'n Papa” e “Me frana la tèra sota 'i pè”, ebbero la regia di Paolo Bianchi. Poi vennero “L'è chè che l'è… ma l’è mia chèl” e “Le mereconde”.

Preseglie.-  La Compagnia “Il Grappolo” ha rappresentato le commedie “L’amur èl fenes le palanche no” e “U truàt l’America”.

Prevalle.- Nel grande Teatro Paolo VI la  Compagnia di S. Michele ha rappresentato vari spettacoli, come “Il malato immaginario” di Molière con Ombretta Crescimbeni (Tonietta la cameriera), Osvaldo Danieli, Silvio Faini, Angelo Giusti, Nicoletta Maccabiani, Bruno Maccarinelli, la maestra Francesca Moscariello, Flora Piccini, Sara Scalfi, ed il bravo Alberto Veneziani (anche regista).

Provaglio V/S.-  Vi si svolge la bella Festa del Teatro organizzata dalla Compagnia teatrale “Les Provagliens” in occasione della Festa analcolica al Centro Sportivo con musica, tornei, giochi e ottimo spiedo.

Sabbio Chiese.- Nel vasto Teatro parrocchiale “La Rocca” recita dal 2006 la Compagnia di amici “Chèi del Pascàl”, che ha messo in scena “I cavài dèla Bisnona” (in due diverse edizioni), “Villa Artemisia”, “L’ocasiù de fà bögada”, “I confecc co la mandorla amara”, “El gat de marmo négher”, “El troto Bernardo”, “Me piàs le pène”, tutte dell’autrice Velise Bonfante, “El malàt en d’èl cò” (adattamento dialettale del “Malato immaginario” di Molière), “Il sartùr per le siùre” (adattamento dialettale di “Sarto per Signora” di Georges Feydeau) e “El quàder söl solér” di Velise Bonfante.
Il cast  di “Villa Artemisia” era composto da Alessandra Righetti, Anita Tonesi, Cristian Ferraboschi detto "Cioschi", Ellen Vezzola, Franco Rosa, Ivana Bordiga, Mery Bordiga, Michela Bacchettini, Oriana Bignotti, Paolo Bonacina detto “Bona”, Sonia Bertasio, guidati dal regista Davide Tartaglia.
A Sabbio c’è anche la giovane Compagnia Teatrale Degli Anni d’Oro, che ne
“Il pensiero differente-il privilegio di essere differenti” ha messo in scena sei personaggi che raccontano le esperienze che li hanno portati ad essere etichettati come “diversi”.

Salò.- Oltre al meraviglioso Teatro in via di ristrutturazione (accanto ci sono nato io!) l’auditorium dell’Istituto “Battisti” di Salò ospita «Teatralò», rassegna teatrale delle scuole salodiane presso l’Auditorium “Paolo Ceccato”.

Serle.- Nello stupendo teatro si sono esibiti “I gnari de una òlta” in “Se ma gira e rigira la grèela”, commedia dialettale scritta da Maria Filippini.

Treviso Bresciano.- “La Combricola” ha rappresentato “Quànd l’àmur èl ghè la gamba la tira èl pè”.

Vestone.- Ah che nostalgia il bell’Auditorium “Mario Rigoni Stern”, dove con l’Illustre Teatro di Vestone abbiamo rappresentato molti spettacoli! E  da settembre riprenderemo “L’avaro” da Molière. Con noi ha recitato Marianna Folli, ora professionista (l’ho vista la settimana scorsa con Crozza). Ed il bravo Stefano Corsini, che ha rappresentato con successo “La guerra di Mario” (c’è anche in DVD) dal famoso libro “Il Sergente nella neve” di Mario Rigoni Stern.

Villanuova sul Clisi.- Vi è nato lo storyteller Pietro MacDonald (nipote del mio grande amico Beppe Lavo). Il bellissimo cinema-teatro Corallo è in fase di ristrutturazione, in questi mesi si sono svolti spettacoli nel nuovo auditorium Sala “E. Duse”, realizzato da Autoscuola Garda e voluto da Fabio Malacrida. Il simpatico Giulio Bazzani mi informa che dal 15 aprile riprenderà (si spera) il cinema al Corallo, e il “Fil de fer” rappresenterà la commedia “Na casa de macc” il 6 maggio ore 21 e il 7 maggio ore 17. Chi non conosce la compagnia teatrale “Fil de fer”?
Amicizia, creatività, talento e tanto impegno fanno di questo gruppo di volontari un’autentica perla del panorama teatrale provinciale. In dialetto con ‘compagnia fil de fer’ si indica un gruppo destinato ad arrugginire proprio come fa il ferro con il passare del tempo. Nata nel 1990 con l’intento di proseguire l’impegno e l’amore per il teatro profusi dal curato don Diego Gabusi, la compagnia ha preso questo nome per una scelta scaramantica: l’attività teatrale è incessante e il gruppo è più unito che mai.  
Più di 500 repliche, 30 commedie e 3 farse, grazie alla creatività degli infaticabili Edoardo Fregoni ed Elvezio Bussei. Il motto della compagnia è “Do ridide al de le fa en gran be e le te el dutur lunta’ de te” e anche “Divertire divertendosi e, se possibile, fare opere di bene”. Infatti organizza anche rassegne, una festa popolare estiva e l’ormai tradizionale uscita con carretto e asinello la vigilia di Santa Lucia.
Alcuni spettacoli: “Robe de l’oter mond”, “Sperom en be”, “Iè pròpe amò macc”, “Che bröta fine che góm fat”, “Chi l’ares mai dit”, “Per amur se deenta orbi” e risate in quantità industriale. La compagnia ha vinto numerosi premi nelle rassegne, sia per la recitazione sia per la scenografia. Fra gli attori Ines Spada, Ornella Marini, Amelia Chiarini, Rosanna Bonati, Pinuccia Zanca, Elvezio Bussei, Edoardo Fregoni, Piergiorgio Marini, Gianfranco Broli, Walter Agostini, Gianni Massardi. E qui vorrei ricordare il caro Gian Franco Broli: aveva un grande dono, quello di far ridere la gente. Gian Franco aveva i tempi comici perfetti, uno spiccato senso dell’umorismo ed una grande capacità di improvvisazione. “Sentiva” il pubblico e quando entrava in scena la gente applaudiva felice. Vinse il premio come migliore “macchietta” al Festival nazionale della commedia dialettale “Leonessa d’oro” di Travagliato. Ma sono certo che il premio migliore gli era assegnato dal pubblico, quando rideva ai suoi lazzi ed alle sue caricature comiche. Ciao Gian Franco, e grazie per i sorrisi che hai regalato a tutti noi!

Vobarno.- Qui i giovani dell’oratorio hanno rappresentato “Bresciani a New York”, con Mariarosa Vaglia, Luca Gobbini, Matteo Raciti, Simone Pellegrini, Gianluca Belli, Anna Maggi, Chiara Maggi, Francesca Carmignani, Camilla Brida, Roberto Maggi, Serena Carmignani, Paolo Statuto, Luca Facciano, Martina Carmignani, Luca Gobbini, Fabio Avallini e Andrea Pellegrini (voce fuori campo), luci di Andrea Cavedaghi, Andrea Vitali, Paolo Vitali, Giovanni Almici, scenografie di Giuliano Galvani.
Nel caratteristico teatro recita la compagnia "Il Risveglio", nata nel 1987 con più di 20 lavori teatrali all’attivo. Nel 2019 conquistò il prestigioso premio Leonessa d'Argento come miglior compagnia tra quelle della provincia di Brescia selezionate.
Tra le commedie brillanti “Embruiù ma simpatic!” e “L’è nàa zó de có”, con testo e regia del dinamico Foscolo Staffoni che ha dischiarato: “Dopo anni di rappresentazione di testi classici ho proposto una commedia all’italiana, non per questo meno impegnativa e divertente. Sono certo che solo chi ha coraggio di mettersi in gioco può vincere anche le più difficili sfide e guardare al futuro con serenità”. Complimenti, Foscolo! Come ha scritto Serena Carmignani nella sua tesi universitaria «Ùs da le as», “Questa compagnia è orgogliosa di mantenere viva la lingua della propria terra rappresentando commedie di autori classici sia del repertorio italiano che straniero con particolare preferenza al vaudeville francese.”
Dietro ogni spettacolo c’è un impegno incredibile, tutto per la passione del teatro! Alla fine, gli applausi sono il miglior regalo.

Alcuni eventi:
* Oggi, domenica, domenica a Gavardo “Donne di casa nostra”, trekking urbano sulle tracce di cinque donne gavardesi accompagnati dalla Prof.ssa Emilia Nicoli (due turni: ore 14.30 e 16), si parte dalla Biblioteca, obbligo prenotazione 0365 377462
* oggi dalle 17 alle 22 a Gavardo ultima possibilità per visitare “Mentre sono”, lo straordinario viaggio visionario di Gabriella Goffi, una immersione in un mondo di fiaba, in un racconto fatto di sogno e di visioni, nella suggestiva location di Cristina La casa sull’acqua di Vicolo Selvini 12 (uno dei vicoli di Via Quarena), in pieno centro storico lungo il Naviglio, ingresso libero
* oggi è la festa dei papà: alle ore 15 all’Oratorio di Villanuova torneo di freccette per papà (le lanceranno le mamme?)
* oggi a Villanuova pomeriggi danzanti al Circolo ACLI
* oggi a Gavardo in zona Bennet il Circo Fratelli Grioni
* lunedì pomeriggio in Biblioteca a Gavardo e al Centro Sociale dalle 16.30 alle 18 per “ViVa Vittoria 50 Miglia” grandi e piccini con ferri e gomitolo per realizzare sciarpe che il 4 giugno saranno parte della lunga catena umana che unirà Bergamo e Brescia capitali della cultura
* martedì dalle 16 alle 18 in Biblioteca a Villanuova “Creando con Nicole” si realizza con l’uncinetto la striscia simbolo di Brescia e Bergamo Capitali della Cultura 2023
(necessaria la prenotazione tel. 0365 371758)
* ogni martedì e giovedì a Muscoline dalle 9.15 alle 10 “Camminata del principiante” organizzata dal Gruppo di cammino, partendo dal parco “Polini” e la piastra polivalente in zona centrale, di fronte alla chiesa, sulla strada verso il cimitero, il percorso di 1,5 km si snoda fra la zona “Regali” e il centro di Muscoline, per partecipare o info iscriversi a WA 389/1523104
* martedì a Gavardo nella Chiesa di Santa Maria alle 20.30 per le Parrocchie dell’Unità Pastorale “Madre Elisa Baldo” don Andrea Gazzoli relatore di Quaresima 2023: “il pentimento”
* mercoledì dalle 14.30 alle 16.30  al Centro Sociale di Gavardo laboratorio del cuoio condotto dal grande Cisco
* mercoledì a Gavardo in Biblioteca dalle 15 alle 17.30 “Libera la tua creatività” (Hub tecnologico) per ragazzi 11-17 anni: porta un’idea di cosa vuoi creare e la realizzeremo insieme
* giovedì dalle 16 alle 18 in Biblioteca a Villanuova “Creando con Nicole” laboratorio di uncinetto Speciale Pasqua
*giovedì alla biblioteca di Sabbio Chiese Hub tecnologico per adulti dalle 17 alle 19: scopriamo la stampante 3D, partecipazione gratuita previa iscrizione
* giovedì sera in biblioteca a Gavardo per il Festival Giallo Garda  donne in movimento dal Lago alla Valle, Sara Rattaro presenta “Un uso qualunque di te. Dieci anni dopo”, modera Mara Facchetti
* giovedì, venerdì, sabato e domenica dalle 14 alle 20 a Palazzo Martinengo di Brescia “Scopri la Valle Sabbia!” per Bergamo e Brescia - Capitale italiana della Cultura 2023, tra eventi, conferenze e degustazioni dedicati al territorio della Valle Sabbia giovedì laboratorio di scultura con Abele Flocchini e allievi della bottega di scultura di Pertica Alta, venerdì conferenza di Maria Paola Pasini “Un secolo di turismo in Valle Sabbia” e gli amici del Coro La Faita e il Coro Due Valli, sabato l’amico Luca Ferremi con G. Biati parlano dei Carnevali di Bagolino e Livemmo e delle tradizioni religiose, domenica concerto di violino di D. Richiedei
* giovedì in Biblioteca a Gavardo dalle 16.30 alle 18 corso di Amigurumi con Arianna per creare all’uncinetto piccoli peluches e portachiavi (prenotazione necessaria)
* venerdì al Centro Sociale di Gavardo dalle 14.30 alle 16.30 gioco burraco condotto da Mariangela (è possibile partecipare al centro, indipendentemente dall’adesione ai laboratori, anche solo per stare insieme)
* venerdì sera a Vestone “Il pozzo - racconti di Donne”, con Paola Bettini e Manuela Bonacina (che saluto), Rosanna Castelnuovo, Dolores Crescini, Annamaria Della Patrona e Flavia Gasparini, danze di Alessandra Monterosso, violinista Emanuela Sfondrini, pianista Tiziana Zanchi, regia di Francesca Martinelli
* sabato in Biblioteca a Villanuova “Storie intorno al camino” con la volontaria Barbara, alle 10.30 letture per bambini 3-5 anni e alle 11.15 per bambini 6-10 anni
* sabato pomeriggio a Vobarno alla RSA Falck “Ahi Maria!” con Paola Rizzi alle 15,15
* sabato al Mulino di Gavardo in via Molino alle ore 18 inaugurazione della mostra “Personale” di Alvaro Cerri (sarà aperta dal lunedì alla domenica ore 10-12 e 15.30-19)
* sabato sera a Villanuova Auditorium Garda Sala “Duse” in via Carpen «Seven for Seven» con la compagnia teatrale “I Bravi”
* sabato alle 20.30 a Gavardo al Salone Pio XI presentazione del libro di don Mario Trebeschi “Madre Elisa Baldo: la vita e le opere nelle sue lettere”

Fantastici auguri
al mio coscritto Claudio Lauro, nato il 21 marzo 1952. Con la moglie Tina (Battistina Cattaneo, sorella della leggendaria Cesarina detta Ceci) ha creato una bella famiglia, con la bellissima e simpatica Claudia ed Andrea. Auguri, Ciotolo, amico della mia infanzia felice.

E auguri a tutti i papà, anche a quelli che stanno combattendo: che tornino a riabbracciare i propri figli in pace!

Solo da poco ho saputo che alla fine di gennaio ci ha lasciati la buonissima Liliana Andreassi, mamma di Flora (che ha sposato Franco Franzoni) e di Michela (moglie di Massimiliano) e nonna di Matteo, Andrea e Jacopo. Liliana era una persona dolcissima ed era vicina a compiere 93 anni. Ora ha raggiunto in cielo il caro marito Aldo Arrighi, l’amore della sua vita.

Ci sentiamo la settimana prossima,
a Dio piacendo. W il Chiese! Forza Chiara!
                                                                                                   
maestro John

Nelle foto:
1) Operetta “La ragazza ungherese” all’oratorio femminile di Casa San Giuseppe (1947)
2) I “Maläòä” con la Signora Maria (Paola Rizzi)
3) La compagnia del “Fil de fer”
4) Foscolo Staffoni e “Il Risveglio”


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