La Pirla resta all'agricoltura
di red.

Niente piů area industriale ed artigianale alla “Pirla”, l’area di 75mila metri quadrati in territorio di Agnosine sulla quale si č arenata e poi č saltata l'amministrazione retta da Santino Campagnoli.

Niente più area industriale ed artigianale alla “Pirla”, l’area di 75mila metri quadrati in territorio di Agnosine al confine con quello di Odolo sulla quale la passata amministrazione aveva progettato di costruire capannoni. Proprio su quel “Piano integrato di intervento”, era venuta meno la maggioranza a sostegno dell’allora sindaco Santino Campagnoli.
In testa ai dissidenti il suo vice Maria Ricchini.

«In base all’art. 92 della Legge Regionale 12/2005 – ha spiegato l’attuale sindaco Giorgio Bontempi al quotidiano Bresciaoggi -, i Programmi integrati di intervento non aventi rilevanza regionale vanno approvati entro termini perentori, pena l’inefficacia degli atti. Constatato che tali termini sono scaduti, è inevitabile pronunciare l’inefficacia della deliberazione di adozione del Programma integrato di intervento».
«Oggi, per motivazioni che sono sia tecniche che politiche ed anche ambientali e giuridiche – ha aggiunto - abbiamo proposto in consiglio comunale l’annullamento in autotutela di quel piano integrato».

I 75.585 mq. di localitĂ  Pirla che nel Prg sono parte in zona E2 (collinare con fenomeni di antropizzazione colturale silvo-pastorale) e parte in zona E3 (agricola produttiva di fondo valle), non avranno piĂą destinazione produttiva industriale.
«Le deliberazioni assunte in precedenza meritano un riesame complessivo – ha concluso Bontempi - anche perchè vanno introdotte le correzioni imposte da precise ed inderogabili disposizioni di legge e ci sono da meditare ed approfondire scelte urbanistiche da assumere nel contesto della procedura del Pgt, in corso di approvazione».
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