Un kit per il pannolino ecologico
di c.f.

Nel corso dell’ultimo consiglio comunale tenutosi a Provaglio Val Sabbia, il gruppo di minoranza “Provaglio che cresce” ha lanciato una proposta denominata “eco-mamme”, per promuovere un diverso sistema di pannolini ecologici.

Nel corso dell’ultimo consiglio comunale tenutosi a Provaglio Val Sabbia il 23 settembre scorso, il gruppo di minoranza “Provaglio che cresce” ha lanciato una proposta denominata “eco-mamme”, per promuovere un diverso sistema di pannolini, non più usa e getta, ma che permetta una minore produzione di rifiuti.

«Visto l’ormai sovrastante problema dei rifiuti con cui tutte le città devono misurarsi – spiegano i consiglieri del gruppo di minoranza “Provaglio che cresce” –, ci sembrava importante che anche le realtà di paesi piccoli come Provaglio potessero dare il proprio contributo per ridimensionare il problema. Ci siamo mossi quindi per ricercare idee, tra le quali una che ci è sembrata interessante, innovativa e assolutamente fattibile per il nostro comune è l'utilizzo di pannolini ecologici».

La proposta avanzata dai consiglieri Tamara Baldassari, Moris Baruzzi, Mauro Dalò e Cinzia Pezzottini sarà rivolta alle neomamme del 2009 alle quali sarà regalato un kit di prova che comprende il pannolino ecologico lavabile in cotone, la mutandina impermeabile EcoDry e i veli in cotone proteggi-pannolino, l’unica parte che può essere gettata.
Gli obiettivi sono la sensibilizzazione alla problematica dei rifiuti, ma anche un notevole risparmio per le famiglie: si calcola infatti che acquistando i soliti pannolini la spesa media nei primi tre anni di vita del bambino vari da 1300 a 2000 euro (a seconda della marca), mentre utilizzando i pannolini riciclabili la spesa si ridurrebbe a circa 450 euro.

«Ora siamo in attesa che la maggioranza lo valuti e lo possa finanziare trovando la modesta cifra necessaria (1.000 euro per 17 kit di prova), dando così la possibilità a Provaglio di diventare uno tra i primi, se non addirittura il primo comune, ad adottare questo progetto - spiegano dal gruppo consigliare -. In altre province è già stato sperimentato da alcuni anni, dando notevoli vantaggi sia per l’ambiente che per il portafoglio delle nuove mamme».
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