A Bondone in Valle del Chiese, a testimoniare l’antico e secolare lavoro dei suoi abitanti, in piazza alla «Levata» è ammirato dai visitatori il monumento bronzeo «Al carbonaio» dello scomparso artista trentino don Luciano Carnessali, monumento benedetto nel 2002 dall’Arcivescovo di Trento Monsignor Luigi Bressan
Anche in questo Natale 2022, tra le decine di presepi che fanno bella mostra nel paese medioevale, ora Borgo d’Italia, il ricordo dei carboner non manca e vicino alla Natività in tanti presepi è rimarcato il loro lavoro, con le belle ambientazioni montane dove per nove mesi all’anno svolgevano questa attività sui monti del Trentino e del Bresciano.
Quest’anno si è voluto dare più lustro al loro ricordo, con la costruzione a grandezza naturale della loro «baita», misero ricovero di frasche coperto di zinghi che dava ricovero a tutta la famiglia.
Vicino alla fontana della «Casala», in fondo al paese vicino alla chiesa, Orazio Cimarolli con l'aiuto delle sorelle Cimarolli Liliana, Rosanna e Giulia propone ai visitatori la «casa dei carboner» di una volta; per una maggiore resistenza ha usato per la sua costruzione steli autunnali di mais, delle campagne dei «Gregi» a Baitoni.
Orazio conosce bene tutto quello che riguarda la vita dei suoi padri e avi carboner e, in estate, costruisce anche lui qualche «poiat»: il cuore della baita è il fuoco, posto al centro della stanza, delimitato da una lamiera protettiva di zinco.
Fuoco importante per cucinare e riscaldarsi nei periodi freddi; lì vicino il letto, misero giaciglio di tronchi coperto di «dase» ,rami di abete per renderlo meno duro. Quelli più fortunati potevano usufruire di un materasso di «lape» un grande sacco imbottito di foglie di mais secche, rumoroso, ma almeno più confortevole.
Orazio non si è fermato qui, è andato anche a cercare tutti gli attrezzi che servivano in montagna ai carbonai per lavorare e cucinare, tra cui il paiolo, re della cucina per fare la polenta, anche due volte al giorno. Tutto questo è spiegato nel video allegato con l’intervista che Orazio Cimarolli mi ha concesso la sera della vigilia di Natale a Bondone, dove da una spiegazione esaustiva del tutto.
Infine, vicino alla baita, una grande Natività: è il ricovero misero, in simbiosi e uguale a quello dei carbonai, per Gesù, Giuseppe e Maria. Quei miseri giacigli dei carbonai si sono spesso trasformati in Natività per tanti piccoli loro figli, nati lì «poveri nudi e belli come il Bambinello».
Onore per i carbonai anche nello splendido presepio meccanico di Melzani Emilio e della moglie Franca costruito nel loro giardino di Lodrone in via Campini dopo la pizzeria «Poker Pizza» sulla sinistra sulla strada che viene a Baitoni: cancello sempre aperto visitabile per tutti, i coniugi sono onorati della vostra visita.
Ogni anno vado a filmare il presepio di Emilio e Franca perché ci sono sempre novità: quest’anno fa bella mostra il meccanismo di una sega a nastro che taglia le «bore», i tronchi, spettacolare.
Tra le decine di lavori artigianali in movimento non manca un bel poiat con il meccanismo di due carbonai che segano il tronco, Enrico è andato indietro nei suoi ricordi di gioventù, quando si faceva il carbone sui monti di Lodrone. A onore di Enrico e Franca va rimarcato che per i movimenti dei suoi personaggi Enrico ha messo a frutto la sua esperienza di congegnatore meccanico e Franca quella di sarta. I vestiti sono stati fatti e cuciti sui personaggi in base alla loro attività; stupendi quelli della natività con drappi suntuosi per Giuseppe e Maria e splendido il lenzuolino ricamato per Gesù Bambino. I vostri bambini vedendo questo video rimarranno incantati.
Un grazie a tutti gli artefici dei presepi dei nostri paesi, trentini e bresciani, con l’augurio di buon anno a loro e alle loro famiglie.
Buon anno anche a Vallesabbianews ai loro dirigenti e collaboratori.
foto 1 Bondone Natività
foto 2 Orazio Cimarolli e la sua baita
foto 3 Presepio di Emilio e Franca a Lodrone
foto 4 i coniugi Emilio e Franca
Video 1 i presepi dei carboner a Bondone video di Gianpaolo Capelli
Video 2 il presepio meccanico di Enrico e Franca a Lodrone
