Tre panchine rosse per Storo e Lodrone
di Gianpaolo Capelli

Giornata importante a livello mondiale ieri venerdì 25 novembre per sensibilizzare tutti contro la violenza sulle donne di qualsiasi tipo: fisico e morale.


Quelle donne violentate e uccise di cui sentiamo parlare tutti i giorni e che spesso non trovano la giustizia che meritano, sono ricordate con alcuni simboli.
Il primo è più importante quello delle “scarpe rosse”.

Protagonista di questa iniziativa è stata l'artista messicana Elina Chauvet, nata in Messico nel 1959.
Era il 22 agosto del 2009 quando Eliana per la prima volta utilizzo delle “scarpe rosse” in una sua installazione artistica.
Ella raccolse 33 paia di scarpe e le installò nello spazio urbano di Juàrez, tassativamente colorate di un rosso vivo.
L'obiettivo era quello di non dimenticare le centinaia di donne uccise proprio in quella città, ma ricordare anche la violenza sulle donne in tutto il Messico.

Quelle scarpe rosse rappresentano il sangue delle donne uccise
a causa della violenza sessista, purtroppo sempre presente più spesso anche nelle cronache italiane quotidiane.
Attualissimi gli ultimi tragici fatti di cronaca sui femminicidi.
Nel 2011 ha riprodotto la sua opera artistica in altre città e stati.
Attualmente questo suo simbolo è stato accettato a livello mondiale: significato unico ed inequivocabile della denuncia contro la violenza sulle donne.

A questo primo simbolo se ne sono aggiunti altri, importante è quello delle installazione delle panchine rosse.
Una panchina, verniciata di rosso con l’aggiunta di una targa, diventa simbolo del rifiuto alla violenza sulle donne.
Un simbolo che funziona per la sua semplicità: un oggetto di uso comune, che si trova facilmente in qualsiasi luogo cittadino, che con questo colore insolito attira l’attenzione di grandi e piccini.

Ormai da un po’ di tempo è diventato significativo il posizionamento delle panchine rosse in ambienti di ampia visibilità in varie comunità.
Le richieste per inaugurare nuove panchine rosse arrivano da numerosi enti e questo è molto apprezzato dalle associazioni dedite a questa lotta.

Un simbolo che funziona per la sua semplicità: un oggetto di uso comune, che si trova facilmente in qualsiasi luogo cittadino.
Con questo colore insolito attira l’attenzione di grandi e piccini.
Per la loro installazione occorre scegliere il loro posizionamento su percorsi frequentati, giardini, ingressi importanti o aree di sosta, chiedendo  l'autorizzazione.

E' appunto in questa ottica che è lodevole e meritoria, prima in zona, l'iniziativa dei giovani dei due oratori, quello di Lodrone e Storo, che appoggiati dal comune di Storo, dopo previa autorizzazione, oggi installeranno tre banchine di colore rosso in tre località diverse del comune Storese.

Il ritrovo dei gruppi dei giovani partecipanti e degli organizzatori è alle ore 16 di questo sabato presso l'oratorio di Lodrone dove viene inaugurata la prima panchina.
Alle 16.30 accentramento dei giovani al parcheggio Sottovillo, dove sarà inaugurata la seconda panchina.

Con l'avvicinarsi della sera il corteo con una fiaccolata passando per le campagne che costeggiano il campo sportivo giungerà al monumento dei caduti di Storo per l'inaugurazione della terza panchina.
Da rimarcare che lungo il tragitto serale saranno proposte riflessioni a tema dai gruppi di giovani dei due oratori.

Tutti sono invitati ad accompagnare i giovani in questo loro tragitto.
Conclusione della serata all'oratorio di Storo in allegra compagnia con il complesso “Debora Band”.
Si spera che questa importante iniziativa degli oratori storesi sia ripresa anche da altre associazioni nei nostri paesi Trentini e Bresciani.

Il ricordo e la lotta contro la violenza sulle donne non deve durare un giorno, ma sempre.
 
Gianpaolo Capelli

Foto 1 la Piana di Storo (foto di Barbara)
Foto 2 locandina avvenimento
Foto 3 panchina rossa


221126_storo2.jpg 221126_storo2.jpg 221126_storo2.jpg