A proposito del 25 novembre
di Redazione

Con piacere vedo diverse iniziative proposte per la Giornata contro la violenza sulle donne, ma con tristezza prendo atto che spesso l'unico tipo di violenza cui si fa riferimento è quella fisica, raramente quella psicologica


Buongiorno,
con piacere vedo diverse iniziative proposte per la Giornata contro la violenza sulle donne, ma con tristezza prendo atto che spesso l'unico tipo di violenza cui si fa riferimento è quella fisica, raramente quella psicologica.

Io stessa credevo che la mia storia di violenza fosse iniziata insieme alle minacce, alla diffamazione, alle bugie.

Ho scoperto solo dopo che, in realtà, è iniziata prima, in modo silenzioso. E l'unico modo di prevenire questo tipo di violenza è parlarne.

Troppe volte si escludono i primi gradini di una scala di violenza, atteggiamenti spesso ignorati o addirittura socialmente accettati come "Troppo amore". Piccole frasi per controllarci, gelosie, bugie, fino ad allusioni al suicidio. Ho vissuto nella paura che un uomo iper geloso si togliesse la vita per "amore" nei miei confronti. L'ho visto passare dall'essere "Solo molto geloso", al mandarmi decine di messaggi, fino all'inventare e diffondere storie pesanti su di me, mirate forse ad infangare la mia reputazione perché non trovassi altri uomini.

Quello che voglio dire alle donne oggi è che se il vostro compagno è un possessivo, geloso, non vi fa uscire, controlla quando siete on-line o minaccia di togliersi la vita qualora voi lo lasciaste, non dovete esserne felici, perché non significa che vi ami. Al contrario, sta minando pesantemente la vostra libertà e la vostra mente. E lo stesso vale se vi tradisce costantemente, con vostro tacito consenso. Io credo dobbiate allontanarvene al più presto perché siete già in una storia violenta anche se ancora non si vede.

Conosco tante, troppe donne che stanno con uomini di questo tipo e mi sono chiesta il motivo per cui esse rimangano. Una delle risposte che mi sono data, dopo un lavoro durato un anno, è la paura di perdere la sicurezza. Una sicurezza, anche se negativa è comunque una sicurezza.

Le attenzioni, anche se malate, sono pur sempre attenzioni e per noi donne non è facile lasciare una persona con cui stiamo da anni e trovarci da sole, soprattutto in una società come questa. Ma è comunque necessario farlo, anche e soprattutto se ci sono bambini in casa.

Un bambino non è reso felice da due genitori che stanno insieme "ad ogni costo", come purtroppo mi sono sentita dire da donne tradite e manipolate. Come se, senza un uomo, non fossero abbastanza mamme. Si sa, un bambino si accorge sempre quando un genitore non rispetta l'altro e posso dire che si accorge anche se uno dei due ha un'altra relazione.

E a proposito di questo, non va mai dimenticata la violenza delle donne sulle donne. A volte abbiamo la tendenza a scaricare i problemi di coppia su fattori esterni come "l'altra donna". Non ci rendiamo conto che la donna che va insieme al nostro partner non è la nostra nemica, il nemico è dentro la nostra casa e spesso dentro di noi, sotto forma delle nostre idee e convinzioni che ci portano a rimanere. Spesso "l'altra" non è altro che la seconda vittima di un uomo che ha preso in giro entrambe.

Purtroppo c'è ancora una mentalità fortemente patriarcale per cui avere l'uomo è una sorta di benedizione che rende le donne rivali nella conquista. Ho constatato con rammarico che una donna tradita sarà molto più propensa a perdonare l'uomo traditore che non la donna con cui egli è andato, la quale verrà vista come la strega seduttrice.

L'unica cosa che posso fare oggi è portare la mia esperienza, di fidanzata, amica, amante, vittima. Vittima di uomini ma soprattutto vittima di me stessa, di credenze e idee che mi hanno portata a rimanere quando avrei dovuto andarmene.

Per questo 25 novembre fatevi un regalo e prendete il coraggio di cambiare la vostra relazione se essa mina la vostra serenità e la vostra libertà.

Con affetto.
S.
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