Valsabbini a Roma
di Ubaldo Vallini

Due sono i candidati valsabbini alle Politiche, entrambi alla Camera, entrambi per il PD: Gianantonio Girelli addirittura capolista, Michele Zanardi al terzo posto


Chi siano i due candidati valsabbini, in questa sede, non serve nemmeno specificarlo.

Gianantonio Girelli è stato sindaco a Barghe, presidente della Comunità montana, consigliere provinciale ed è attualmente consigliere regionale. A vari livelli si è occupato di sanità, territorio, infrastrutture, carceri e mafia, Protezione civile, ambiente e montagna.

Michele Zanardi
è l’attuale sindaco di Villanuova sul Clisi, è stato a lungo impegnato nell’esecutivo della Comunità montana ed è il segretario provinciale del PD.

Si sa anche che Gianantonio Girelli, per la posizione che occupa in lista, è praticamente sicuro di essere eletto.
Per Michele Zanardi, invece, la possibilità di sedere a Palazzo Montecitorio è assai remota, questo però non gli impedirà certo di darsi comunque da fare.
“Merito” di questa legge elettorale, che prima ancora del voto dà ampio spazio ai partiti nel decidere chi premiare e chi mettere in secondo piano, aggravata dal recente taglio dei parlamentari.

Incontriamo i due unici candidati valsabbini a Vestone.
L’intento di chi scrive è di capire se a Roma hanno la possibilità di arrivare anche le istanze valsabbine.

«La legge elettorale è quella che è e non ci piace. Va detto però che contrariamente a quanto fatto dagli altri partiti, noi del Pd abbiamo scelto candidature conosciute e riconoscibili, legate al territorio – ci dice Zanardi -, questo significherà pure qualcosa no, sull’idea che abbiamo di politica: metterci la faccia nell’individuare azioni capaci di costruire il futuro».

Una campagna elettorale corta questa, giocata soprattutto sui social e con pochi confronti diretti. Si dice che il Pd non abbia un programma vero e che si limiti ad attaccare gli avversari.

«Non so come si faccia a dirlo – risponde Zanardi -. Abbiamo bene in mente cosa occorre fare e le nostre proposte le abbiamo messe nero su bianco, in modo piuttosto chiaro.
I temi a mio parere fondamentali sono: il sano rapporto intergenerazionale senza il quale non riusciremo a risolvere né i problemi dei giovani né quelli delle generazioni più anziane; l’ambiente che senza azioni concrete e rapide non può che continuare a deteriorare; la scuola per la quale servono strumenti ed infrastrutture perché possa esercitare il suo ruolo di centro dove si costruisce il futuro; il lavoro, con la ricostruzione di un patto sociale fra imprenditori e lavoratori».

Ci è stato anche chiesto di allegarlo in calce al resoconto di questa chiacchierata, il programma, troverete il link a fondo pagina.
Insistiamo: la valle Sabbia?

«Fra le nostre proposte non mancano certo quelle che interessano anche la nostra piccola valle – ci dice Gianantonio Girelli -. Penso alla proposta delle edicole nei piccoli Comuni, che non vuol dire solo vendere giornali, come qualcuno banalizza, ma presidiare il territorio con servizi che non disperdano il grande patrimonio italiano fatto di piccole e piccolissime comunità.
Serve anche una vera tutela del territorio dal punto di vista del dissesto e dell’abbandono, perché non è sufficiente denunciare le criticità se poi non si fa nulla per risolverle.
Penso alla sanità, con la medicina di prossimità che non può essere solo il potenziamento del presidio di Nozza, ma da Nozza si deve partire per presidiare il territorio in modo capillare.
Anche il tema delle autonomie è importante: se facciamo oggi un bilancio vediamo che da una gestione “romacentrica” siano passati ad una gestione “milanocentrica” senza lasciare alcuno spazio alla flessibilità necessaria per un’autonomia computa dei territori, anzi.
Insomma: le sfide che ci si parano davanti sono importanti e non siamo certo noi a negare che le soluzioni siano complesse, siamo però convinti che sia necessario agire mettendo insieme le forze, su obiettivi condivisi, non certo frantumando la società, col vecchio vizio di investire sui timori delle persone per meri scopi elettorali».

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