Emdr ed elaborazione del trauma
di Sabina Moro

Il disturbo post-traumatico da stress consiste in ricordi ricorrenti e inopportuni di un evento traumatico, che iniziano solitamente entro 6 mesi dall’evento stesso


“La gente ha cicatrici in tanti posti impensabili. Sono mappe segrete delle storie personali, diagrammi di tutte le vecchie ferite. La maggior parte delle nostre ferite guarisce, lasciando solo cicatrici, ma alcune non guariscono. Certe ferite le portiamo con noi ovunque, e anche se si sono rimarginate da tempo, il dolore resta”.


Il disturbo post-traumatico da stress, brevemente, consiste in ricordi ricorrenti e inopportuni di un evento traumatico, che iniziano solitamente entro 6 mesi dall’evento stesso.

Un metodo terapeutico che facilita l’elaborazione di problematiche legate sia ad eventi traumatici, che a esperienze più comuni ma emotivamente stressanti, è l’EMDR (desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari). Questo approccio venne scoperto nel 1989 da una ricercatrice americana, F. Shapiro, la quale comprese che i ricordi traumatici spesso rimangono immagazzinati in maniera disfunzionale e vengono riattivati da una serie di stimoli esterni o interni ripresentandosi sotto forma di incubi, flashback, pensieri intrusivi, ecc.

Si parla di traumi con la T maiuscola
per riferirsi a eventi di vita che hanno coinvolto la persona in modo violento come incidenti, lutti, disastri naturali (terremoti, inondazioni ecc.) e di traumi con la t minuscola per riferirsi a traumi relazionali, cioè la quotidiana e ripetuta esposizione a figure di attaccamento disfunzionali e a contesti familiari patologici, che provoca traumi emozionali. (Fernandez I., 2013).

Il focus della terapia è quello di permettere una riscrittura più funzionale del ricordo, consentendo la formazione di nuove associazioni mnemistiche. L’obiettivo sarà quello di lavorare sull’immagine peggiore del ricordo disturbante, sulla cognizione negativa (credenza che la persona ha sviluppato su di sé. Ex. Sono sbagliato, sono impotente, non vado bene, ecc.), sulle emozioni e sulle sensazioni fisiche associate.

La terapia EMDR prevede 8 fasi di lavoro:

-    Raccolta dati e definizione degli obiettivi;
-    Preparazione del paziente e spiegazione del modello utilizzato;
-    Raccolta dei ricordi traumatici, in relazione agli obiettivi definiti;
-    Desensibilizzazione attraverso set di movimenti oculari (o altre tipologie di stimolazione destra-sinistra, come i tamburellamenti sulle mani o suoni), guidati dal terapeuta;
-    Installazione della cognizione positiva (ovvero ciò che il paziente avrebbe voluto credere di sé in quella situazione. Ex. Io vado bene, io sono forte, io ce la posso fare, ecc.);
-    Scansione corporea per verificare se ci sono ancora sensazioni corporee spiacevoli connesse al ricordo;
-    Chiusura con l’indicazione di notare in settimana se emergono immagini, pensieri o sensazioni associate al ricordo;
-    Rivalutazione per verificare se il ricordo è stato elaborato completamente o se in settimana ci sono state delle riattivazioni.

Se pensi di aver vissuto un trauma o degli episodi di vita molto stressanti, che possono influenzare ancora oggi la tua quotidianità, non esitare a rivolgerti ad un professionista che possa aiutarti a superarli affinché tu possa ricominciare a vivere in modo più sereno.

Dott.ssa Sabina Moro
3934107718
sabina.moro@outlook.it
Instagram: 21grammi_di_psicologia

zsabinamoro.jpg