Dall'ospizio dei monaci del Gran San Bernardo a Santhiá
di redazione

Domenica 4 settembre i volontari del CAI Gavardo hanno iniziato il cammino sulla via Francigena, un percorso che li porterà dopo mille chilometri a Roma. La cronaca della prima settimana


 
Nella prima settimana hanno compiuto 150 chilometri, partendo dall’Ospizio dei monaci al Gran San Bernardo, attraversando tutta la Valle d’Aosta, sino a raggiungere Santhià, in provincia di Vercelli.
 
Al Monastero, luogo di pace e spiritualità, incastonato nelle Alpi Pennine, fondato nell’Undicesimo secolo dall’arcidiacono Bernard de Menton per accogliere i pellegrini che attraversavano il Colle, provenienti da Canterbury e diretti a Roma e poi a Santa Maria di Leuca per imbarcarsi per le crociate in Terrasanta, hanno salutato Raimondo ed Ivano che li avevano accompagnati con il pulmino ed hanno iniziato la ripida discesa verso il capoluogo aostano.
 
Chi poteva essere la prima disabile trasportata se non quell’iradiddio e terremoto di Vanessa? A scortarla: le accompagnatrici Antonella e Valentina e poi Angiolino, Adriano, Angelo, Ceserino, Claudio, Enzo, Gianni, Giorgio, Giuseppe, Isidoro, Lorenzo e Paolo. I punti di sosta sono stati: Echevennoz, Aosta, Chatillon, Bard, Ivrea, Roppolo e Santhià. A differenza di quando attraverseranno gli Appennini, dove a farla da padrona sarà la natura incontaminata, la Valle ha offerto fantastici luoghi da osservare e monumenti da visitare. Ad Aosta: la Collegiata dei Santi Pietro e Orso, la Porta Praetoria e il Teatro romano.
 
 A Chatillon, il castello Passerin d’Entrèves; a Bard, il Forte, che rappresenta uno dei migliori esempi di fortezza di sbarramento del primo Ottocento. 
 
Ad Ivrea e Roppolo, gli chef stellati al seguito della comitiva (Enzo e Ceserino) hanno dato il meglio di loro stessi, preparando un aperitivo a base di bruschette e poi una “carbonara” il primo giorno ed una “pasta al tonno” il secondo.
 
Al terzo giorno sono incominciate, purtroppo, le traversie. Innanzitutto la batteria della joëlette (appena acquistata dalla ditta francese Ferriol Matrat) non si è più ricaricata e ad Ivrea è stato fortunatamente trovato un negozio specializzato (la riconsegneranno lunedì). Nel frattempo si è proceduto alla vecchia maniera: spingendo come dei muli ….
 
Infine, tre volontari hanno dovuto abbandonare definitivamente la compagnia, perché positivi al Covid. I tamponi dei rimanenti 13 camminatori sono al momento negativi, ma il periodo di incubazione è lungo. Speriamo che San Pellegrino martire, protettore della Via Francigena, guardi giù...
 
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