Caro Lucio,
di Miche
...la tua repentina quanto prematura scomparsa lascia il cuore schiantato. Per ore sono rimasto in rispettoso silenzio, ma non posso esimermi dal ricordarti così...
Abbiamo vissuto – seppur cugini - da veri fratelli la nostra infanzia e la prima gioventù quotidianamente assieme nel bene e nel male. Come accade umanamente a tutti, la mente torna ai lontani ricordi ed alle nostre birichinate.
Mi sovviene in particolare quella volta che – per provare le accette che avevamo affilato – abbiamo raso al suolo il campo di granoturco del Gioan Casolet ed in quell'occasione ...apriti cielo!
Per non dimenticare anche quella bicicletta di legno: impegno di entrambi per una settimana, ma avevamo raggiunto il top della felicità. Altro che una Lamborghini!
Poi il periodo giovanile ci ha un po' separati: il collegio, i diversi impegni familiari, il lavoro.
Sempre, comunque, nei periodi meno pressanti, ci siamo tenuti in stretto contatto fisico e di supporto uno all'altro.
Questo contatto, se voglianmo fraterno, mi ha permesso inoltre di apprezzarti sopratutto per il tuo carattere: taciturno, schivo, volitivo, difficilmente facevi trasparire l'eventuale preoccupazione dentro di te. Gli altri dovevano vedere la parte positiva, non negativa, della vita.
E la vita è così continuata con i suoi alti e bassi.
Il tuo lavoro da buon “San Giuseppe” ti ha permesso anche di dedicare parte del tuo tempo agli altri: 20 anni di Primo Cittadino, l'istituzione del Gruppo Cantori e la continuità della tradizionale festa della Stella. Tre fra le tante altre iniziative che i capovallesi non dimenticheranno, soprattutto mettendole in stretta simbiosi con il locale “da Tullio” e la tua allegra fisarmonica.
Ebbene oggi il cielo si è aperto veramente per te e sicuramente gli angeli ti avranno già ingaggiato per far loro un concerto con la tua inseparabile fisa, attorniato da papà Tullio con la sua chitarra, da mamma Mery che canterà e da tutti i nostri cari e capovallesi.
Ciao: aspettaci lassù!
Miche