Ripristinata la media «Fermi» di Villanuova
di Luca Cortini

C'è voluto forse qualche sforzo di troppo, ma anche Villanuova sta iniziando a vedere i frutti dei restauri post terremoto. L'ultimo in ordine di tempo è certamente uno fra i più significativi: la scuola media «Enrico Fermi».

C'è voluto forse qualche sforzo di troppo, ma anche Villanuova sta iniziando a vedere i frutti dei restauri post terremoto. L'ultimo in ordine di tempo è certamente uno fra i più significativi: la scuola media «Enrico Fermi», che aveva subito danni per circa 700.000 euro (400.000 del Comune e 300.000 della Regione) durante quell'indimenticabile nottata del 24 novembre 2004.

Gli interventi di recupero erano cominciati poco più di un anno fa, nell'agosto 2007, e si sono conclusi esattamente dodici mesi più tardi, giusto in tempo perché il ritorno degli studenti (230 in totale) dopo la sosta estiva potesse avvenire in un edificio pressoché nuovo di zecca. L'intervento è stato infatti piuttosto radicale, perché ha riguardato l'intera struttura, dalle fondamenta alla copertura. «L'intenzione era di realizzare un adeguamento sismico, non un semplice miglioramento» spiega l'architetto Fedele Mora dell'Ufficio tecnico comunale, «utilizzando tecniche moderne come il confinamento in fibra di carbonio o la cromoterapia per la scelta dei colori interni».

Insomma, del vecchio immobile è rimasto davvero ben poco: i due piani della struttura, che ospitano dieci aule, i laboratori, i bagni e gli uffici, sono stati rinnovati nel profondo. «Quando abbiamo messo in ordine le priorità, abbiamo scelto di mettere al primo posto le scuole -dice il sindaco Ermanno Comincioli-. La decisione è costata diversi sacrifici, ma era giusto farlo. Per la buona riuscita del restauro dobbiamo ringraziare l'impresa edile e l'ingegner Andrea Zanardi, progettista e direttore dei lavori. Ma un grazie enorme va anche a tutto il personale della Enrico Fermi, perché ci ha dimostrato grande disponibilità, così come la parrocchia».

Già, perché durante le operazioni di recupero, metà degli studenti è rimasta nell'edificio, mentre l'altra metà è stata trasferita nelle aule messe a disposizione dall'oratorio. In caso contrario il cantiere sarebbe rimasto per molto più tempo. Gli ultimi dettagli (cortile e spezzoni di tinteggiatura esterna) sono ancora da sistemare, ma allo stato attuale delle cose pare esserci la possibilità di guardare già al futuro, che dovrebbe regalare un ulteriore allargamento dell'immobile a lungo termine, l'abbattimento delle barriere architettoniche e la riduzione dei consumi energetici (tramite il progetto denominato «Audit») sul breve periodo.
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