La chiesa di San Rocco a Bagolino
di Gianpaolo Capelli

Tra le bellezze artistiche di Bagolino un posto speciale va riservato alla cinquecentesca chiesa di San Rocco che custodisce i preziosi affreschi di Pietro Da Cemmo
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La conoscenza del paese di Bagolino
per i più tanti è data dei suoi prodotti caseari tra cui il rinomato “formaggio Bagos” e per il suo splendido unico, inimitabile “Carneal Bagos” il carnevale bagosso assunto ormai a livello internazionale.
Bagolino è importante anche per le sue splendide chiese.

Splendida la parrocchiale situata in cima al paese del borgo montano valsabbino.
Stupenda anche è la chiesa di San Rocco, una meraviglia che racchiude gioielli di opere di arte di valore inestimabili.

È la chiesa situata all'ingresso dell'abitato di Bagolino, a fianco della Strada Statale 669 che porta al Gaver e al passo di Crocedomini.
Ieri festa di San Rocco l'ho trovata aperta e ho potuto ammirarne la bellezza mentre un gruppo di musicisti si preparava per il concerto tenuto nella stessa ieri sera ad ore 21. Quello che ho fotografato è visibile nel video da me realizzato e in visione su Vallesabbianews.
San Rocco che si celebra il 16 di agosto in molte località italiane e in tanti paesi del Trentino e del Bresciano è un santo molto popolare venerato e pregato dalla gente

Con la riforma liturgica le feste infrasettimanali sono state tolte e spostate alla domenica successiva, ma quella di San Rocco ha resistito a queste modifiche, perchè la devozione verso il Santo è forte e sentita. Ecco alcune notizie storiche sul Santo:

San Rocco di Montpellier presenta molti tratti in comune con San Francesco d’Assisi, del quale fu un devoto e fervente epigono. Anch’egli era ricco di nascita, baciato dalla fortuna con un aspetto avvenente, una mente ricca e viva, alimentata dagli studi universitari e da una curiosità naturale per il mondo  Questo giovane santo dall’aspetto delicato, come lo raffigurano i dipinti e le statue di San Rocco ancora visibili nelle chiese di tutto il mondo, non esitò a lasciare la sicurezza della casa paterna per mettersi in viaggio e portare conforto e salvezza agli ammalati e ai sofferenti. Fu in Italia che le sue doti taumaturgiche si manifestarono: bastava il tocco della sua mano benedetta per guarire i malati abbandonati dai loro stessi parenti.

Le statue di San Rocco lo rappresentano in veste di pellegrino, con il tabarro, il cappello a tesa larga, un bastone da viaggio a cui erano assicurate conchiglie per raccogliere l’acqua e una zucca vuota per conservarla, la bisaccia a tracolla. Altre statue di San Rocco lo raffigurano mettendo in evidenza le sue doti di guaritore: egli era anche un ex studente di medicina, e così viene presentato con in mano le lancette che venivano utilizzate per incidere i bubboni della peste.

Nella maggior parte delle  statue e nei dipinti delle nostre chiese  dal momento che anche lui venne contagiato, a un certo punto della sua vita, viene presentato anche con i segni del morbo, una ferita sulla coscia che sembra stillare sangue. Sempre nelle raffigurazioni di San Rocco troviamo un angelo e un cane: entrambi confortarono il Santo durante la malattia, il primo promettendogli la guarigione, il secondo portandogli ogni giorno un tozzo di pane perché potesse sostentarsi

Fu solo dopo la sua morte avvenuta in prigione che accanto al proprio corpo il Santo aveva lasciato una tavoletta con la scritta: “Chiunque mi invocherà contro la peste sarà liberato da questo flagello.” Per questo ancora oggi egli è patrono dei Malati infettivi, degli Invalidi e dei Prigionieri.

Santo quindi attuale anche ai nostri tempi da pregare e invocare in questi tempi di pandemia
Ecco le notizie storiche che riporta Bagolinoinfo e museionline sulla chiesa di San Rocco di Bagolino.

La tradizione vuole che il piccolo edificio della Chiesa di San Rocco, dedicato ai Santi Fabiano e Sebastiano, sia stato costruito sui resti di un tempio pagano tra il 1483 e il 1486 Gianni Pietro Da Cemmo ne affresca il presbiterio.
Il ciclo di affreschi presenti (Annunciazione, Dodici sibille, Crocifissione, Quattro Dottori della Chiesa d’Occidente e la Vita dei Santi Rocco e Sebastiano) è una importantissima testimonianza della pittura lombarda tra il 1400 e il 1500 a cavallo tra il Gotico Internazionale e il Rinascimento Italiano.

Nel 1577 la chiesa fu ampliata e dedicata a San Rocco e gli affreschi furono ricoperti con uno strato di calce e solo nel 1958 vennero riportati alla luce.
Se gli affreschi del Da Cemmo costituiscono l'aspetto artistico di maggior interesse, vale la pena prestare attenzione anche ai cinque altari barocchi posti nelle grandi nicchie della navata, se non altro per apprezzare quali drastici cambiamenti di gusto si operarono tra la fine del XVI e poi durante il XVII secolo, e per capire come doveva apparire l'interno della chiesa di San Rocco fino a non molte decadi fa.
Chiesa fu costruita per ringraziare il Santo al quale essa è dedicata per la cessazione del flagello e per porre sotto la sua protezione l'intera comunità.

La chiesa custodisce pregevoli opere di pittori del 1600 e ultimi del XV secolo.
Nella chiesa di San Rocco di Bagolino il San Rocco è raffigurato con la ferita sulla gamba con a fianco il cane con un tozzo di pane in bocca.
Per chi vuole visitarla e avere notizie sulla sua apertura è opportuno telefonare in parrocchia o alla sede della pro loco di Bagolino.

Chiesa di San Rocco
Custodisce pregevoli opere pittoriche

La tradizione vuole che il piccolo edificio della Chiesa di San Rocco, dedicato ai Santi Fabiano e Sebastiano, sia stato costruito sui resti di un tempio pagano.
Tra il 1483 e il 1486 Gianni Pietro Da Cemmo ne affresca il presbiterio.
Il ciclo di affreschi presenti (Annunciazione, Dodici sibille, Crocifissione, Quattro Dottori della Chiesa d’Occidente e la Vita dei Santi Rocco e Sebastiano) è una importantissima testimonianza della pittura lombarda tra il 1400 e il 1500 a cavallo tra il Gotico Internazionale e il Rinascimento Italiano.
Nel 1577 la chiesa fu ampliata e dedicata a San Rocco e gli affreschi furono ricoperti con uno strato di calce e solo nel 1958 vennero riportati alla luce.
La chiesa custodisce pregevoli opere di pittori del 1600 e ultimi del XV secolo.


foto 1 esterno chiesa San Rocco
foto 2 interno affreschi abside
foto 3 altari
foto 4 particolare altare San Rocco


Questo e altri video, con maggior risoluzione, su VallesabbianewsTV

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