Grazie contadini
di Gianpaolo Capelli

«Scarpe grosse, cervello fino, me ne vanto son contadino», così recita il ritornello di una canzone del compianto amico compositore maestro Carlo Favalli.
 


 
In questa estate calda e senza piogge i contadini, oltre alle loro risorse lavorative, devono mettere in atto anche quelle intellettuali per mandare avanti le loro aziende.
 
La guerra in Ucraina, oltre i tanti disastri umani enormi e incalcolabili, sta provocando incrementi sul prezzo dei prodotti agricoli che arrivavano proprio dalle culture ucraine. La voce principale che ha colpito le aziende è l'aumento del gasolio, senza le macchine agricole di lavoro in campagna e nelle stalle non se ne fa. Altro costo esagerato e insostenibile è l'aumento dell'energia elettrica e del gas.
 
Una recente indagine di mercato proposta su tante reti televisive, ha messo in evidenza che i prodotti usati dai contadini in campagna, vedi i fertilizzanti e i mangimi per l'allevamento del bestiame, hanno subito aumenti che vanno da un minimo del 20%, fino a un 170%.
 
I prodotti di largo consumo che compriamo tutti i giorni al supermercato: pasta, riso, latte pane sono lievitati tutti da un venti a un trenta per cento, un costo non indifferente per le famiglie e per il potere di acquisto, sempre più impoverito, e se si va avanti così i prezzi in autunno saliranno ancora.
 
La verdura stessa che in estate dovrebbe costare meno è aumentata, causa gli aumenti dei costi per imballaggi e materiali per il loro confezionamento, Un piccolo esempio le lattine per l'olio di oliva che sono di alluminio, mi raccontava un produttore, sono quasi raddoppiate.
 
Il latte, causa la concorrenza estera ai nostri agricoltori viene pagato poco e quando compriamo il latte basta leggere la provenienza sul cartone, in molti casi è di provenienza estera.
 
Spesso, per quanto riguarda il latte italiano si crede di comprare quello dei produttori della regione in cui si vive, ma non è così, una parte è regionale con aggiunta di latte proveniente da varie regioni italiane: latte italiano ma non tutto Trentino o Bresciano.
 
Se a tutto questo va aggiunta la mancanza di acqua in questa estate calda e assolata, le cui conseguenze si vedono nei raccolti attuali, saranno drammatiche dicono gli esperti nei raccolti futuri, come quelli autunnali. Sui pascoli montani dove gli allevatori hanno monticato le malghe, manca l'erba per mancanza di pioggia. Il latte prodotto è meno e anche la produzione del formaggio inferiore.
 
Spesso i prezzi pagati per quanto producono gli agricoltori non coprono neanche i costi di esercizio e tanti giovani che erano entrati nel mondo agricolo, sperando in un futuro migliore per se stessi e per le loro famiglie, sono demoralizzati e alcune aziende chiudono: impossibile andare avanti.
 
Quel “grazie” del titolo iniziale è ampiamente dovuto ai contadini, per il loro impegno, il loro lavoro che non conosce orari, ferie e a volte non è sostenuto dai nostri politici che lasciano il mondo agricolo da solo a combattere contro leggi europee comunitarie che impoveriscono ancora di più il loro lavoro e pongono i loro prodotti di nicchia e di colture esclusive italiane, sullo stesso livello della concorrenza, vedi le imitazioni del grana e di tanti nostri vini tipici.
 
Quando passo nella piana dei “Gregi” a Idroland di Baitoni e vedo le rigogliose colture del “formantas”, il granoturco penso al lavoro massacrante che i nostri avi, la gente del luogo, hanno fatto secoli fa a bonificare questa piana e tutto il Pian d'Oneda di Ponte Caffaro dalle paludi allora regnanti.
 
Quando vedo la contadina Irene, che a 91 anni, unica superstite del mondo contadino di Baitoni di una volta, ogni giorno è lì nel suo campo a lavorare per produrre poche patate e granoturco, mostrando amore sviscerato per la sua terra, allora credo che il legame con la terra e quello che ci offre deve continuare nonostante le difficoltà.
 
In questo mio video realizzato grazie alle foto artistiche del fotografo di Storo Attilio Zontini ”Nani” sono ricordate sul posto di lavoro le ultime contadine proprio nei “Gregi” che hanno fatto la storia lavorativa del mondo contadino e delle campagne di Baitoni e non solo.
 
Forza contadini per darvi coraggio intoniamo “Scarpe grosse” e grazie...grazie e ancora grazie per il vostro lavoro.
 

Questo e altri video, con maggior risoluzione, su VallesabbianewsTV


220808_PiazzaBaitoni.jpg 220808_PiazzaBaitoni.jpg 220808_PiazzaBaitoni.jpg 220808_PiazzaBaitoni.jpg