Cade dal tetto, grave
di val.

Era salito sul tetto per cercare di capire la causa di una perdita che bagnava il terrazzo. Un piede in fallo l’ha tradito ed č precipitato di sotto per circa sei metri, finendo sull’acciottolato del cortile.

Deve aver messo un piede in fallo, oppure si è inciampato fra le tegole, fatto sta che se lo sono visti volare di sotto dall’altezza di circa sei metri.
“Per fortuna non ha picchiato la testa sennò si sarebbe ammazzato di sicuro” dicevano ancora spaventati i proprietari della villetta in fondo ad una traversa di via Prada, a Carpeneda di Vobarno, mentre l’ambulanza se lo stava portando via.

Erano le tre del pomeriggio di ieri quando Diego B., muratore tuttofare 43enne di Bione che lavora alle dipendenze della Italcave di Sabbio Chiese, ha appoggiato la scala d’alluminio dove il tetto era più basso.
“Quando piove mi si bagna il terrazzo, ci pensi tu?” gli avevano chiesto.
Lui, agile come un gatto, aveva deciso di salire a dare un’occhiata per capire quale poteva essere il problema e poi attrezzarsi per porvi rimedio: immaginava di trovare una tegola rotta o spostata dal vento, forse un buco nella grondaia.

Percorsi pochi metri fino al “colmo” del tetto ha preso a scendere dall’altra parte, sulla copertura del terrazzo che si affaccia sul cortile e sul giardino interno della casa, ed è a quel punto che ha perso l’equilibrio precipitando di sotto.
Nel percorrere i due piani per aria, a quanto pare, l’operaio è riuscito a mantenersi dritto e a toccare terra prima con una gamba, poi con il resto di un fianco e con la spalla.

La dinamica della caduta lo avrebbe salvato da conseguenze ben più gravi. In un primo momento, data la violenza della botta, l’operaio ha perso conoscenza.
Subito chi è accorso ha provveduto ad avvisare il 118 e dalla centrale operativa hanno inviato sul posto un’ambulanza medicalizzata dal Pronto soccorso di Gavardo e l’elicottero che ha calato il personale medico e sanitario direttamente nel cortile.
Dopo il rapidissimo intervento, una volta “stabilizzato” il paziente, sull’apposita barella l’hanno con l’ambulanza fin nei pressi dell’hotel Eureka, dove nel frattempo era atterrato il mezzo aereo.

Su quello l’hanno caricato e trasferito al Civile di Brescia.
Nel nosocomio cittadino, i medici si sono riservati la prognosi e a quanto sembra soprattutto per precauzione.
L’operaio, infatti, non sarebbe in pericolo di vita, anzi: ancora nel cortile della casa, mentre lo soccorrevano, aveva già ripreso conoscenza.
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