I comitati incontrano il consigliere Apostoli
di Redazione

I comitati La Roccia, Gaia Gavardo, Visano Respira, Mamme del Garda sono stati ricevuti in Provincia dal consigliere delegato al Ciclo idrico per parlare dell’attuale progetto di depurazione del Garda e di altre questioni ambientali



Nella giornata di mercoledì 11 maggio 2022 siamo stati ricevuti in Provincia dal Consigliere delegato al ciclo idrico Marco Apostoli per parlare dell’attuale progetto di depurazione del Garda e di altre importanti istanze provenienti dal territorio.

Restano ancora purtroppo senza risposta, invece, le richieste di essere ricevuti dal Presidente Samuele Alghisi e dalla ora Prefetto/Commissaria Maria Rosaria Laganà subentrata nel ruolo di Commissario alla collettazione del Garda.

Da tempo desideravamo approfondire la posizione della Provincia per voce del Suo massimo esponente Il Presidente Alghisi, attraverso un incontro, che purtroppo non è mai avvenuto, nonostante i numerosi solleciti ai quali non abbiamo ricevuto risposta e così abbiamo deciso di chiedere un incontro al Consigliere Delegato per entrare più nel dettaglio e chiedere quali fossero le prossime iniziative che Lui avesse intenzione di mettere in campo nel Suo ruolo di consigliere delegato al ciclo idrico.

Durante l’incontro, durato quasi due ore, con il Consigliere Apostoli sono state affrontate molte questioni importanti e attuali sottoponendogli anche domande su argomenti specifici, alcune domande con le relative risposte le riportiamo qui di seguito per sintesi e chiarezza:

- Abbiamo fatto presente se non ritenesse più che mai opportuno, alla luce dei numerosissimi incrementi dei costi delle materie prime e di gestione degli impianti, chiedere una totale revisione/ aggiornamento dei costi del progetto (che già era basato su stime), ormai datato e pertanto assolutamente non realistico in questo senso.

Infatti, oltre ai costi, è ora assolutamente priva di fondamento anche la base “tecnica” della scelta politicamente imposta di localizzare due depuratori a Gavardo-Montichiari. Risulta sempre più evidente, e solo a due anni di distanza, quanto sia stato maldestro il tentativo tecnico di inserire nello studio due parametri soggettivi in più, non previsti dalla legge, che fra l’altro ora decadono da soli, dato che Vobarno non sarà più collettato a Gavardo, Montichiari e avrà le sue fogne che mancano anche senza il collettore del Garda e la sub-lacuale non verrà dismessa perché non è a fine vita.

È evidente che si tratta ormai di uno studio tecnico di facciata, privo delle sue basi più importanti e che non può sostenere ed avvantaggiare in alcun modo la scelta dell’opzione Gavardo- Montichiari rispetto alle altre, anzi. La risposta alla nostra richiesta di aggiornamento almeno dei costi è stata affermativa, sottoporrà la richiesta all’ Ente preposto.

- Abbiamo chiesto quale fosse la Sua posizione e quella della Provincia a seguito delle due mozioni “Sarnico” e “Almici” e se personalmente ritenesse che il loro contenuto come principio, così come votato in Consiglio Provinciale, fosse ancora valido e attuabile.

La risposta è stata che il lavoro della Provincia è stato di fatto sorpassato dalla nomina del Commissario Prefettizio a cui fanno capo tutte le decisioni relative all’attuale Progetto. Secondo il Consigliere, dato che le due mozioni non fanno riferimento al rispetto del bacino imbrifero, come lui aveva tentato di inserire, non sono corrette mentre per lui il rispetto del bacino idrico di pertinenza e secondo il principio di prossimità è ancora quello corretto da seguire, attraverso la realizzazione di un impianto nei comuni del basso lago, per esempio ha citato Desenzano del Garda o Sirmione.

- Abbiamo domandato quali fossero le ragioni per cui la Provincia non facesse in modo di farsi ricevere dal Presidente del Consiglio dei Ministri Draghi e/o dal Ministro della Transizione Ecologica Cingolani, essendo ora decadute le condizioni di urgenza di dismissione della condotta sublacuale poste alla base delle ragioni del Commissariamento.

Incontro con il Ministro ancor più urgente ora, che con l’enorme crescita del costo per le materie prime per la costruzione e dei futuri costi di gestione (ad esempio quelli per l’energia elettrica) rende di fatto i costi non più attendibili, così come i tempi di realizzazione sono del tutto sottostimati, il Consigliere ha parlato di circa 10 anni prima dell’entrata in funzione del nuovo collettore!

La risposta è stata una NON RISPOSTA in quanto ha evidenziato che è tutto in mano al Commissario e che la Provincia non verrebbe pertanto ascoltata.

Abbiamo fatto notare che quest’ ultima rappresenta tutti i bresciani e che per questa inutile opera i costi saranno per lo più caricati in bolletta ai cittadini e quindi è più che mai doveroso e perentorio insistere e sollecitare al fine di ottenere un incontro che faccia luce su tutte le incongruenze e falsità e l’insostenibilità economica dei costi reali di questo progetto. A questo proposito ci ha suggerito di contattare a nostra volta i capigruppo dei vari partiti politici rappresentati in Consiglio Provinciale, demandando ad altri la responsabilità politica del non agire della Provincia.

- Altra istanza ambientale sottoposta al Consigliere, è stata quella inerente la tutela del Lago, in specifico quella in merito al fatto se la Provincia di Brescia intendesse farsi promotrice presso gli enti preposti alla tutela delle acque del Lago e affinché venga rispettato il Contratto di Fiume Mincio. Si è chiesto di far rispettare il contenuto del Contratto di Fiume Mincio che indica come quota necessaria al buon funzionamento del collettore il fatto che il livello del lago non debba superare quota 100 cm. Anche su questo punto ci ha confermato che attiverà le verifiche opportune

- Abbiamo chiesto se la Provincia intendesse sostenere quanto sta accadendo in Regione Lombardia in merito al “Contratto di Fiume Chiese” e la sua risposta è stata di assoluto sostegno alla Regione durante questo processo anche se verrà prestata attenzione alla situazione del Lago d’Idro.

- Abbiamo inoltre posto il quesito in merito al fatto che si sia giustificata la divisione tra Lombardia e Veneto perché le due regioni hanno leggi e tariffe diverse. Eppure Desenzano e Sirmione, comuni lombardi e bresciani, andranno ancora a depurare le loro fogne a Peschiera. A quali leggi faranno dunque riferimento e a chi pagheranno le loro tariffe del ciclo idrico questi comuni? Si è segnato la richiesta al fine di informarsi e ci darà poi le dovute risposte.

- Infine abbiamo chiesto lumi in merito al fermo per 20 giorni in provincia, della richiesta dei Sindaci di poter partecipare con loro tecnici di parte al sopralluogo di verifica della condotta sublacuale. La risposta è stata che lui non era nemmeno a conoscenza della richiesta in quanto i Sindaci non lo avevano informato e nemmeno lo avevano inserito come destinatario della lettera, almeno “per conoscenza”. Che poi il Presidente della Provincia non informi il suo Consigliere al Ciclo idrico di una lettera dei Sindaci proprio nel suo campo di competenza e su un argomento così delicato come quello della collettazione gardesana è una cosa che ci ha lasciato notevolmente perplessi.

Abbiamo in conclusione chiesto al Consigliere di farsi promotore presso la Commissione al Ciclo idrico per una nostra audizione per informare i Consiglieri neo eletti ai quali desidereremmo portare le nostre istanze e tutti gli aggiornamenti utili alla questione e di farsi altresì promotore di un ulteriore sollecito al Presidente Alghisi affinché ci conceda il tanto agognato incontro.

I Comitati:
La Roccia – Roberta Caldera
Gaia Gavardo – Corrado Morettini
Visano Respira - Ing. Stefano Guarisco
Mamme Del Garda – Paola Pollini
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