Brescia e la sfida glocale
di Valerio Corradi

In occasione della presentazione del libro Brescia e la sfida glocale curato da Marco Caselli, Vincenzo Cesareo, Valerio Corradi e Mario Taccolini, domani 31 marzo presso l’Università Cattolica di Brescia si terrà il seminario Giovani, lavoro e formazione


L’incontro muove dalla pubblicazione del volume Brescia e la sfida glocale curato da Marco Caselli, Vincenzo Cesareo, Valerio Corradi e Mario Taccolini (Vita e Pensiero, Milano 2021) al quale hanno contribuito oltre 30 autori tra studiosi, ricercatori ed esperti dei diversi ambiti della vita economica, sociale e culturale di Brescia e provincia.

L’approccio “glocale” sta connotando sempre più le strategie di molti attori economici e istituzionali che si muovono nel contesto bresciano e diventa un’esigenza soprattutto quando si devono impostare strategie capaci di coinvolgere le nuove generazioni. Le riflessioni che saranno proposte nel seminario si soffermeranno sulle sfide formative e professionali che attendono i giovani, in particolare quelli che sono inseriti (o che si stanno inserendo) in percorsi universitari e lavorativi.

La stessa Unione Europea, nel proclamare il 2022 Anno europeo dei giovani, insiste sulla necessità di offrire ai giovani, tramite una sinergia tra livello locale, nazionale ed europeo, maggiori e migliori opportunità di studio e di lavoro in modo che possano attivamente contribuire alla costruzione di un futuro sostenibile, digitale e inclusivo. L’evento, organizzato in collaborazione con l’Associazione Globus et Locus, si avvarrà del contributo scientifico di docenti dell’Università Cattolica e della partecipazione, secondo la formula della Tavola rotonda, di autorevoli esponenti del mondo economico e della società civile bresciana. Il seminario vuole, inoltre, essere un’occasione privilegiata per soffermarsi sulle nuove e promettenti prospettive di sviluppo che si aprono per Brescia e per il suo territorio con l’accoglimento, fino in fondo, di una prospettiva di riflessione e di azione “glocalista”.

L’attualità di tale prospettiva ha trovato una nuova conferma nei due anni di pandemia da Covid-19. Un fenomeno che ha coinvolto l’intero pianeta al di là di ogni possibile confine di tipo politico, economico o culturale, ma che al tempo stesso ha fatto sentire in maniera diversificata i propri effetti anche in base al diverso grado di resilienza dei contesti locali. In una fase d’attenuazione della pandemia anche la ripresa economica sembra sempre più dipendere dalla capacità degli attori pubblici e privati di sviluppare competenze e visioni in senso glocale.

La stessa crisi geopolitica ed economica innescata dalla guerra in Ucraina sta dimostrando lo stretto intreccio tra fattori locali e globali nella genesi e nelle molteplici conseguenze del conflitto, confermando l’accresciuta interdipendenza tra i sistemi socioeconomici delle diverse aree del pianeta. In un mondo sempre più interconnesso, nel quale rischi e opportunità convivono e si moltiplicano, anche per la città di Brescia e per il suo territorio, la creazione di nuove chance di realizzazione personale e professionale per i giovani richiede una strategia capace di agire e di pensare sia sul piano locale sia su quello globale.

Come ricordato da Papa Francesco nella lettera Enciclica “Fratelli tutti”, entrambe le dimensioni sono indispensabili per arginare, da una parte, i pericoli di un globalismo astratto e sradicante e dall’altra parte il rischio di un localismo meramente difensivo ed esclusivo. In quest’ottica l’accoglimento della sfida glocale comporta un impegno per conciliare l’indispensabile proiezione verso orizzonti più ampi e universali con una rinnovata attenzione alle specificità e alle potenzialità di cui è portatore ciascun territorio.
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