Scambi culturali in tempo di Covid
di Aurora Rambaldini

Dal Perlasca di Idro l'esperienza di una studentessa che superati i timori iniziali ha poi affrontato con grande soddisfazione l'esperienza dell'Erasmus



Il mese era quello di novembre, avvolto dalla grigia tipica malinconia del mese dei morti, ma il clima che aleggiava  intorno a noi quattro studenti, frequentanti l’Istituto Perlasca di Idro, che di lì a poco sarebbero partiti per uno viaggio di studio all’estero, era davvero elettrizzante.

Siamo noi Aurora 1, Aurora 2 , Federico e Mamitu i fortunati ragazzi che hanno potuto vivere una splendida esperienza di scambio culturale all’estero, per la precisione in Spagna, in tempio di COVID! Cose da non credere, dirà qualcuno; pura incoscienza diranno altri ma noi, pur consapevoli dei rischi, sapevamo che questa sarebbe stata l’occasione da non perdere e così, con tutte le precauzioni del caso, siamo partiti alla volta della meravigliosa Comunidad de Madrid.

Io, Aurora Almici,
non avevo mai viaggiato prima d’ora, né in Italia, né all’estero, men che meno da sola.
Da ragazza molto ansiosa quale sono prima di partire ho avuto la mia bella crisi, per un attimo ho pensato “torno a casa”, ma una volta arrivata in aereoporto tutte le mie paure sono svanite e con loro i miei dubbi. 

Con i miei compagni di viaggio
mi sono sentita subito a mio agio, loro rappresentavano la mia “ancora” e così, costretta a muovermi da sola tra incartamenti, taxi e cambi di sede, ho capito che davvero stavo imparando molto non solo in termini culturali ma anche umani. Volevo dimostrare agli altri, ma soprattutto a me stessa, che ero in grado  di affrontare e risolvere i problemi da sola.

A Madrid, divisi in gruppi con giovani di altre nazionalità, abbiamo potuto conoscere la città e i suoi luoghi migliori, parlando solo in inglese: Palazzo Reale, la banca de La casa de Papel (celebre serie TV di Netflix), la Plaza Mayor, quella de Espana e il Parco del Retiro.
Proprio qui, tra colori sfavillanti e artisti da strada ho persino ballato al suono di musiche estemporanee e  coinvolgenti!

Adesso posso dire davvero che ho superato le mie ansie, le mie paure.
Questo viaggio di  sei giorni, che apparentemente sembrano pochi, mi ha permesso di conoscere un sacco di persone nuove, di migliorare il mio inglese. Insomma  ho imparato molto dagli altri: ho  capito che è bello incontrare il mondo nel mondo reale, che è stimolante ascoltare gli altri e sentirli vicini; ogni persona incontrata là ha lasciato un  segno nel mio cuore.  

Questa esperienza mi ha fatto crescere molto, soprattutto in sicurezza e in autonomia; mi ha aiutato molto con la timidezza, mi ha consentito di aprirmi agli altri e, non ultimo,  di divertimi davvero tanto. Questa avventura, che di sicuro non sarà l’ultima, mi ha fatto capire che nella vita voglio continuare a viaggiare e a visitare nuovi paesi, nuove culture e nuove tradizioni.
 
Non vedo l’ora di potervi raccontare la mia prossima esperienza, così da convincere altri ragazzi che come me hanno paura di lasciare il proprio nido che viaggiare E’ BELLISSIMO!

Un sentito ringraziamento, anche a nome dei miei compagni di viaggio, va  alla scuola che ha promosso questa iniziativa, all’Atelier Europeo che l’ha supportata e alla Cassa Rurale Valsabbia  Paganella che ha finanziato totalmente questo progetto.

Aurora Rambaldini- classe V^ Servizi SocioSanitari
 
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