Una targa per chi ha abbellito il santuario
di Cesare Fumana

La devozione dei valliesi per proprio santuario della Madonna si č rinnovata domenica sera con una folta partecipazione alla solenne processione con l'effige della Vergine. Dopo la messa la benedizione di una targa per i volontari scomparsi.

La devozione dei valliesi per proprio santuario della Madonna si č rinnovata domenica sera con una folta partecipazione alla solenne celebrazione nella vigilia della festa liturgica del Nome di Maria, quando annualmente viene celebrata la festa del santuario della “Madonna del Malgher”.  Alle 19.30, dai piedi della ripida salita che porta all’antica chiesetta, č partita la processione con il quadro con la riproduzione dell’effige della Vergine custodita da secoli nel santuario valliese portato a spalle dagli alpini, accompagnati dal suono della banda del paese che si alternava con la recita del rosario da parte del parroco.

Giunti sul colle da dove da secoli la graziosa chiesetta domina la valle di Vallio, il parroco don Gianni ha officiato la messa, ricordando nell’omelia come tanti fedeli non solo valliesi si rivolgano alla Vergine per domandare grazie per la propria vita materiale e spirituale. Ha voluto poi pregare per i giovani “i grandi assenti a questa celebrazione” perché la Madonna li protegga e perché sulla scia dei propri avi mantengano intatta la fede testimoniata appunto dalla presenza di questo santuario.

Nel corso dell’estate alcuni volontari hanno sistemato il parco che circonda la chiesetta e pulito e ampliato i parcheggi sottostanti.

Al termine della messa il parroco ha benedetto una targa, posta su un tronco intagliato a fare da cippo, collocato nel mezzo del parco a lato del santuario, che riporta incisa le seguenti parole: «A ricordo dell’amico Albino Ferandi e dei suoi collaboratori, esempio di solidarietŕ, che con il loro lavoro hanno contribuito all’abbellimento del nostro Santuario».

Questa targa č stata voluta proprio per ricordare questo generoso valliese iniziatore di un primo intervento di restauro del santuario, avvenuto circa trent’anni fa, e di tutti coloro con lui hanno collaborato e sono giŕ passati a miglior vita.

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