Basta mimose

Oggi si celebra la Giornata Internazionale dei Diritti della Donna, che ricorre l’8 marzo di ogni anno per ricordare sia le conquiste sociali, economiche e politiche, sia le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e, purtroppo, sono ancora oggetto in ogni parte del mondo.
Per la maggior parte delle donne questa giornata è caratterizzata da un particolare cadeau, che svolge quasi il ruolo di ambasciatore ufficiale dell’evento.
Cos’è?
LA MIMOSA!

Praticamente immancabile, ma… Perché proprio lei?
La scelta di questo fiore porta la firma di tre partigiane italiane: Rita Montagnana, Teresa Noce e Teresina Mattei.
Nel 1946, due anni dopo che l’Unione Donne in Italia (UDI) propose di celebrare la Giornata Internazionale dei Diritti della Donna, l’idea di queste tre donne venne messa ai voti tra le donne dell’UDI ed ebbe la meglio su tutte le altre.
La scelta del fiore non fu casuale: la mimosa era il fiore più facile da reperire in questo periodo dell’anno, perciò poteva essere regalata a tutte le donne, indipendentemente dalla disponibilità economica.

Ma non finisce qui: la mimosa ha la capacità di fiorire anche in condizioni difficili, perciò venne associata alla resilienza delle donne nel combattere per la conquista dei propri diritti.
Noi donne abbiamo dovuto, e dobbiamo, lottare tanto per ottenere ciò che oggi potrebbe sembrare scontato, anche a noi stesse, ma c’è ancora tanto lavoro da fare: una donna è ancora costretta a scegliere tra carriera e famiglia (alcune non hanno neanche la possibilità di scegliere) e circolano ancora molti stereotipi e cliché che ledono la sua rispettabilità.

Soltanto nel 2021 sono state 103 le donne uccise in Italia e l’anno prima sono state 100, senza contare le vittime di violenza fisica e psicologica. È evidente che ci sia un problema, ma questo lo sapevamo già, vero? Allora perché non facciamo niente, perché restiamo a guardare, è questo che vogliamo essere? Una società di ipocriti?
Anche a molte di queste donne, che sono state maltrattate da chi avrebbe dovuto amarle, è stata regalata una mimosa per anni, ma che significato aveva? Era solo un modo per lavarsi la coscienza?

Basta un giorno di gentilezze per sanare le ferite di un intero anno?
Ovviamente, NO!
Una donna, una ragazza, una bambina deve essere rispettata ogni giorno.
Alcuni si lamentano del fatto che non ci sia “la festa dell’uomo”, ma ci siamo mai chiesti il perché?
Da un certo punto di vista la festa della donna aumenta la disparità anziché diminuirla, ma questo non è solo un pensiero maschile: anche molte donne ritengono che questa celebrazione sia futile, perché, di fatto, la loro condizione non cambia.
Perché sentiamo il bisogno di dedicare alle donne una giornata? Abbiamo davvero bisogno di una ricorrenza ufficiale per ricordarci che le donne hanno valore?

La parità di genere non deve essere raggiunta solo in ambito lavorativo e salariale, ma soprattutto in quello sociale e familiare: IL RISPETTO NON È UN OPTIONAL.

In questo periodo un pensiero va alle donne ucraine che sono costrette a lasciare tutto, casa e anche affetti, pur di salvare i propri bambini o a quelle che, invece, scelgono di restare accanto ai propri uomini per resistere e combattere; un altro va anche a quelle russe straziate all’idea che i propri figli siano mandati in guerra.

Giselle Passannante Grimaldi e Martina Cattane 2ª A Liceo scientifico

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