L'anima è piena di rughe

“Con ogni persona che incontri stabilisci un contatto diverso. Ci sono persone che non ti toccano minimamente; altre ti sfiorano appena; altre, invece, ti toccano davvero; altre hanno addirittura la capacità di scuoterti.
E poi ci sono quelle più importanti, quelle che difficilmente potrai dimenticare… quelle che ti attraversano”
Antonio Curnetta

Tutti, nel corso della nostra vita, incontreremo, o abbiamo già incontrato, qualcuno che non potremo mai dimenticare, qualcuno che ci ha lasciato qualcosa di più di un semplice segno: una traccia che porta la sua firma e che ci farà tornare in mente chi l’ha lasciata, come le rughe sul viso, lasciate dal tempo carico di ricordi.

Credo che a tutti, almeno una volta, sia capitato che un profumo, una canzone o un semplice gesto riavvolga il nastro dei ricordi e riporti alla mente una persona che, per un motivo o per un altro ci ha toccati… ma, per qualcuno, potrebbe non essere così.
Tranquilli, per questo ci sono due possibili spiegazioni: è possibile che non abbiate incontrato nessuno di così importante, nel bene o nel male, oppure, semplicemente non ve ne siete accorti.

Viviamo in una società in cui i sentimenti e l’emotività sono sinonimi di debolezza, perciò, ricordarsi di qualcuno, non perché ci debba qualcosa o ci abbia fatto un torto, ma semplicemente per affetto incondizionato, per gratitudine o semplicemente per amicizia, sembra un avvenimento mai accaduto prima, che spesso suscita sguardi di smarrimento e indignazione.
Vivendo in questa società, è impossibile non esserne influenzati, almeno in parte, ma, checché ne dicano gli altri, dare spazio alle emozioni non è solo un diritto, ma anche un dovere.

Verso chi? Verso noi stessi!
Sembrare persone d’acciaio (ossia non considerare l’emotività come una parte importante della vita dell’essere umano), perché è ciò che ci viene richiesto, è solo una nostra scelta, che alla fine non ci porta lontano e fa male soltanto a noi.
Nessuno ci darà una medaglia per aver seguito il modello di individuo indistruttibile che, per come la vedo io, consiste soltanto nello sforzo inutile di reprimere le emozioni e svalutarle, perché, agli occhi di chi osserva e giudica con il cuore, ci ritroveremo ad apparire come qualcuno con cui è impossibile avere un dialogo dal punto di vista emotivo.

L’altro non è un nemico, anche se spesso siamo portati a pensare il contrario perché siamo stati feriti, o usati o perché, semplicemente, cogliamo la diffidenza nell’altro e d’istinto facciamo altrettanto.

Il confronto con gli altri è un’opportunità, ma a volte la evitiamo.
Perché? Perché abbiamo paura di essere giudicati, paura che i nostri punti deboli vengano ridicolizzati…
Sta a noi aprirci al confronto, alla possibilità che gli altri non giungano sulla nostra strada solo per sbatterci porte in faccia: se non ci mettiamo in gioco, non sapremo mai se dopo tante porte chiuse ce ne sarà anche qualcuna aperta. Meglio una delusione in più, che un’opportunità in meno, non credete?

Dunque, ritengo che conoscere persone che ci insegnino qualcosa e ci arricchiscano, sia un dono, perciò, se fino ad ora non ci è stato ancora concesso, forse dovremmo cercare il motivo in noi stessi, ponendoci domande riguardo al nostro punto di vista: quanto valore diamo ai sentimenti?
Ce li stiamo precludendo? Perché?
Perché abbiamo paura di lasciarci andare?

Ponendosi questo genere di domande si può indubbiamente arrivare ad una risposta: più sinceri sarete con voi stessi, prima troverete il modo di apprezzare quella porzione di anima rinchiusa in un angolo, che non vede l’ora di essere liberata per mostrarvi tutti i colori del mondo.

William Shakespeare disse “Ma esiste felicità che nuvole non tema?”, io credo di no: il mondo è pieno di persone affamate di comprensione e affetto.
Non sprechiamo tempo ad avere paura della felicità o che questa si interrompa: è inutile, il tempo passerà comunque.

Mark Twain scrisse: “Dai a ogni giornata la possibilità di essere la più bella della tua vita” e chissà che, anche dopo tanti anni, sarai tu quella persona capace di evocare un ricordo in qualcuno.

Giselle Passannante Grimaldi 2ª A Liceo scientifico

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