Bloccate dal fango con i sandaletti ai piedi
di val.

Vere e proprie colate di fango, quelle che hanno mandato in tilt l'altra sera la Provinciale fra Vestone e Treviso Bresciano che sarŕ dunque riattivata al piů presto senza problemi.
La testimonianza della ristoratrice Graziella.


“Paura? Certo che si. Continuava a scendere fango e per un attimo abbiamo temuto che potesse spostare la macchina verso il precipizio”.
Brutta avventura, per fortuna senza conseguenze serie alle persone e nemmeno al mezzo meccanico, quella di cui sono rimaste vittime tre donne di Treviso Bresciano.
Mercoledì sera, a bordo di una Panda 4x4, stavano scendendo lungo la Provinciale 56 verso Vestone con l’intenzione di partecipare ad “Itinerari del Gusto” la rassegna gastronomica che prendeva il via con un appuntamento al Poggio Verde di Barghe.

Per Graziella, ristoratrice di Treviso Bresciano alla trattoria “Lamarta”, per sua figlia Rubina e l’amica Patrizia, l’avventura è finita bene ma solo dopo un grande spavento. Se l’utilitaria fosse stata investita in pieno da una delle frane schivate solo per poco, infatti, la vicissitudine avrebbe avuto un esito certo ben diverso.
Per trarle d’impaccio hanno dovuto intervenire addirittura i Vigili del Fuoco che le hanno portate in salvo una ad una caricandosele sulle spalle.

Ma andiamo con ordine. E’ stata più che altro una colata di fango, intorno alle 20 e in diversi punti, ad investire l’arteria che dalla contrada Santa Lucia di Vestone si inerpica verso Treviso Bresciano. Nulla di “strutturale” quindi, tanto che la viabilità, dopo la ripulitura di ieri ed un sopralluogo potrebbe essere ripristinata già da questa mattina.
Tuttavia la violenza del fenomeno, uno scroscio torrenziale che in pochi minuti ha rovesciato sulla zona 46 millimetri d’acqua, come ha registrato la stazione vestonese del Centro meteo Lombardo ospitata nel giardino del dottor Passerini, ha fatto rischiare grosso alle tre donne. In alcuni punti della strada il fango si era depositato per 30/40 centimetri.

La piccola utilitaria con la trazione integrale inserita se la stava cavando egregiamente, ma a un certo punto si è fermata e non voleva saperne di proseguire. “Dietro di noi si sono fermate altre auto. Da una è sceso un ragazzo, gentilissimo che ha provato ad infilare un legno sotto alla macchina, ma senza riuscire a smuoverla – ci ha raccontato Graziella -. Poi loro hanno deciso di tornare indietro per evitare di rimanere bloccati a loro volta.

Non ci è rimasto che chiamare il 112, con i sandaletti ai piedi neanche a parlarne di provare ad uscire dall’auto in mezzo al fango e sotto quel diluvio. Sono stati i carabinieri ad avvisare i pompieri”. I Vigili del fuoco vestonesi hanno scoperto che l’auto si era appoggiata su un sasso nascosto dal fango e prima di liberarla hanno pensato bene di mettere in salvo le tre donne: “Una alla volta, a spalle, ci hanno fatto fare quei quindici o venti metri che mancavano per arrivare all’asfalto pulito, poi sono riusciti a consegnarci anche l’auto”.

E la cena dai colleghi di Barghe? “Ottima, veramente, sarebbe stato un peccato mancare – ci ha detto Graziella, con il proverbiale spirito ormai recuperato in pieno -. Ci siamo arrivate con due ore di ritardo, col vestito della festa un po’ sciupato, ma tutte sane”.
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