Riecco gli «Itinerari del gusto»
di val.

Tanto va dal linguaggio alla cultura quanto dalla cultura... alla gastronomia. Anche l’arte della “portata”, insomma, pu essere annoverata a pieno titolo fra le espressioni culturali di un territorio.

Tanto va dal linguaggio alla cultura quanto dalla cultura... alla gastronomia. Anche l’arte della “portata”, infatti, può essere annoverata a pieno titolo fra le espressioni culturali di un territorio. Lo sanno bene i turisti, che fra le scoperte in ogni viaggio annoverano volentieri le peculiarità culinarie.
Lo sanno bene anche i ristoratori e gli amministratori della Valle Sabbia, che nove anni fa hanno dato vita ad “Itinerari del Gusto”, rassegna gastronomica capace di mettere in evidenza come la valle solcata dal Chiese sia capace d esprimersi con solidità e allo stesso tempo con raffinatezza.

E non solo quando gli “appetiti” si riferiscono alle attività produttive ed economiche, come lo stereotipo sulla Valsabbia vuole, ma anche quando di mezzo ci sono vere papille gustative. “Siamo giunti alla nona edizione senza modificare più di tanto la formula di questa rassegna che quest’anno coinvolge ben dodici ristoratori e per la prima volta in percentuale decisiva quelli dell’Alta Valle” ha detto l’assessore comunitario al Turismo Michele Brugnoni nel presentare l’iniziativa.

Ecco come funziona: i ristoratori si sono impegnati a predisporre un particolare menu che si rifà ad uno specifico tema e a servirlo ad un numero limitato di partecipanti per due serate consecutive, al prezzo calmierato di euro 27,50 e annaffiato con vini adeguati.
Inizierà avanti a tutti il Poggio Verde di Barghe che nelle serate del 3 e del 4 settembre affronterà il tema “La frutta in cucina”.
Alla Trattoria Lamarta di Treviso Bresciano toccherà il 9 e il 10 con “Il sottobosco”.
“Gli animali da cortile” sarà il tema affrontato nelle serate del 16 e del 18 al “Canneto” di Villanuova, mentre al Castello di Serle, il 25 e il 25, andrà in scena “Il quinto quarto”.

Il 30 settembre e il 2 ottobre, al Viandante di Bagolino, “I formaggi della Valle Sabbia” (scommettete che c’è anche il bagoss?).
Alla Lanterna di Anfo “Il pesce d’acqua dolce”, il 7 e l’8 ottobre.
Al Girelli di Barghe “La selvaggina da piuma” il 15 ed il 16.
Da Genny” a Idro il 22 e il 23 l’appuntamento è con “Le carni ovi-caprine”.
“La verdura in cucina” sarà l’impegno per lo chef del Alle Trote di Gavardo il 27 e il 28.
Il 3 ed il 4 novembre, toccherà all’osteria Capoborgo di Gavardo gestire “Il maiale”, mentre la “Selvaggina da pelo” impegnerà La Campagnola di Agnosine il 12 e il 13.
Ultimo, non certo per bontà e bravura, Il Mirto di Vallio Terme che si cimenterà con un tema che pare poco, ma è piuttosto impegnativo: “Il recupero del pane”.

L’inizio della cena che conviene prenotare nei rispettivi ristoranti per non rischiare di dover cenare altrove, in ogni caso è previsto per le 20.
Altre informazioni sono reperibili sul sito della Comunità montana: www.cmvs.it
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