Buone nuove per la depurazione
di val.

Avanti tutta con il collettamento dell’Eridio, condizione considerata “sine qua non” perchè il lago valsabbino possa nei prossimi anni tornare ad essere balneabile. Una mano potrebbe arrivare anche dalla Regione.

Avanti tutta con il collettamento dell’Eridio, condizione considerata “sine qua non†perchè il lago valsabbino possa nei prossimi anni tornare ad essere balneabile. Con una novità: “pescando†nei meandri dell’accordo di programma fra Comuni e Regione Lombardia, la Comunità montana valsabbina potrebbe trovarsi nelle condizioni di risparmiare sull’operazione circa due milioni di euro.
E’ quanto ritiene possibile Ermano Pasini, presidente comunitario, dopo aver letto l’articolo 7 del documento che prevede, testuale: “un utilizzo delle risorse dell’AdPQ ‘Tutela delle acque’ per completare le opere necessarie ad assicurare la balneabilità del lagoâ€.

Per capire meglio come stanno andando le cose facciamo il punto sulla depurazione dei reflui in Valle Sabbia, impresa cominciata parecchi anni fa che potrebbe concludersi nei prossimi tre/quattro anni, e che già funziona per la bassa e per gran parte della media Valle che riversa gli scarichi nel depuratore di Sabbio Chiese.
L’ultimo degli interventi migliorativi, rispetto ad una prima progettazione, ha previsto il raddoppio della “linea†di Sabbio per permettere di convogliare lì anche i reflui dell’alta valle. I lavori per la posa di un nuovo collettore fra Sabbio e Vestone sono già stati appaltati.

Per il 7 di ottobre, invece, è prevista la Conferenza di “Via†che permetterà con un finanziamento Aato di sei milioni di euro di appaltare i quattro lotti necessari perchè da Vestone possano essere raggiunti con i tubi Lavenone, Idro e Anfo. “In accordo con i Comuni stiamo procedendo a tappe forzate – ha dichiarato Ermano Pasini -, laddove è stato necessario sono stati pubblicati anche gli avvisi di esproprio, per essere pronti quanto prima a dare il via ai lavori che prevediamo di concludere fra il 2010 e il 2011â€.

Anche in questo caso il progetto originario ha subito delle modifiche, con dei risvolti interessanti: “Anziché utilizzare la sede stradale per la posa del collettore, come viene fatto preferibilmente per ragioni di costi, abbiamo preferito rimanere il più possibile vicini al lago – spiega Pasini -. Questa opzione da una parte ha ridotto a 6 gli impianti di sollevamento degli scarichi posizionati più in basso (ne erano previsti 18), dall’altra ci permetterà di realizzare con poca spesa e con il contributo dei Comuni una comoda pista ciclopedonale. Il Trentino che in questo senso è ben fornito non è poi tanto lontano. Insomma: da Brescia sarà possibile raggiungere la Val Rendena in bicicletta e senza impegnare le Provinciali. Un bel risultato, ci pareâ€.

Restava da realizzare la condotta da Anfo fino al confine col Trentino. Per quella aveva deciso di intervenire direttamente la Comunità montana con due milioni di euro messi a disposizione dall’Aato come “ricaduta†per la gestione idrica in Valsabbia (200mila l’anno per 25 anni, dal 2007).
“L’impegno che la Regione Lombardia ha deciso di sostenere per l’Eridio potrebbe coprire anche questa spesa†conclude Pasini.
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