«Meglio un profilo sobrio»
di Alessandro Giacomini

Con riferimento alle considerazioni di "valsabbino refrattario" a proposito della serata all'Auditorium di Vestone di sabato 30 ottobre ritengo di dover fare alcune precisazioni

 
Non vi e' stato alcun tentativo, tanto meno subdolo, di imporre una nuova narrazione dei fatti. Non vi e' stata della propaganda subdola e gretta.
Questi termini vengono usati per denigrare, secondo un esclusivo e personale punto di vista, un periodo storico ben definito con vicende ai piu' ben chiare nella loro tragicita'.

La manifestazione di Vestone non ha mostrato grettezza per il semplice fatto che non ha voluto celebrare propri eroi a prescindere, ma soltanto raccontare fatti ed episodi da un'altra visuale.
Non vengono rimossi giudizi storici nel modo piu' assoluto.

Spiace constatare una volta di piu' la capacita' intellettiva mediocre di persone che vogliono raccontare la cronistoria buia della nostra guerra civile solo ed esclusivamente da un proprio punto di vista. DI PARTE.
Il concetto di retorica puo' essere benissimo ascritto, in talune occasioni, anche a coloro che si sono professati liberatori della Patria omettendo per comodita' passaggi ed episodi a loro scomodi.

Non si vogliono assolvere le gesta militari di chi era dalla parte "sbagliata".
In questo "refrattario valsabbino" e' completamente fuori strada e dimostra solo di avere capacita' personali di sintesi assai limitate.
La schizofrenia da lui evocata e' probabilmente parte della sua persona.

Infine non occorre sottolineare la necessita' di difendersi da una propaganda specifica, di becero rimangono solo l'atteggiamento e le frasi di una persona che non ha nemmeno il coraggio od il buon senso di firmare le proprie considerazioni con un nome ed un cognome.

Forse qualche narrazione tossica c'e' stata in passato ed ancora oggi e' presente, in persone che hanno sempre avuto la presuntuosa convinzione di esternare concetti alla soglia dell' onnipotenza.

Meglio sarebbe avere e mantenere un profilo piu' basso, sobrio, semplice e di buon senso.
 
Alessandro Giacomini


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