Epicondilite, anche detta «gomito del tennista»
di Centro Medico Equilibrio di Sal - Ortopedia e Traumatologia

Nonostante il nome, questo disturbo non colpisce solo i giocatori di tennis. Scopriamo insieme sintomi e cause in questo articolo del Centro Medico Fisioterapico Equilibrio di Salò


Epicondilite laterale: cos’è il gomito del tennista?
Il gomito del tennista, o in termine tecnico epicondilite laterale, è un’infiammazione dolorosa della parte esterne del gomito.
Questa è dovuta da un sovraccarico funzionale, cioè da un uso eccessivo e continuativo dei muscoli estensori del carpo e delle dita, tipica di coloro che, a causa di particolari attività sportive o professionali, sono costretti a ripetere determinati movimenti.
Da questo deriva il nome “Gomito del Tennista”, poiché il gioco del tennis mette in tensione le strutture muscolo scheletriche del gomito.

Come si presenta?
Il processo infiammatorio interessa l'inserzione dei muscoli e dei tendini epicondilei estensori dell’avambraccio, arrivando a compromettere l’estensione del polso e delle dita della mano.

Con un abuso protratto nel tempo dovuto alla noncuranza del dolore iniziale, la manifestazione dolorosa può irradiarsi lungo l’avambraccio e persistere anche a riposo, determinando la progressiva riduzione delle funzionalità della mano, polso e gomito.

Il periodo di massima insorgenza dell’epicondilite è fra i 35 e i 55 anni.
Inizialmente il dolore è di lieve intensità e può essere accompagnato da gonfiore sulla parte esterna del gomito, in corrispondenza dell'epicondilo laterale. Capita di riscontrare anche una perdita della forza nella presa della mano interessata, talvolta associata a rigidità mattutina.

Come si cura il gomito del tennista?
In caso di insorgenza dei sintomi prima illustrati, è consigliabile mettere a riposo l’arto interessato e rivolgersi al medico specialista per concordare una terapia conservativa.

La cura principale prevede l’uso di un tutore di scarico della muscolatura, sedute di fisioterapia e infiltrazioni di corticosteroidi. Se questo non dovesse portare a risultati apprezzabili, si può ricorrere alla chirurgia con buoni risultati.

A cura del Centro Medico Fisioterapico Equilibrio di Salò - Ortopedia e Traumatologia

211023epi.jpg