«Che fine ha fatto il gioiello di Vobarno?»
di Giovanni Scalora

Se lo chiede Giovanni Scalora in questa lettera che, della Fondazione Irene Rubini Falck, analizza i bilanci degli utlimi anni


 
Sul portale della Fondazione I.R. Falck di Vobarno, vedi riquadro “Amministrazione Trasparente”, sono consultabili i  bilanci relativi agli anni 2016, 2017, 2018, 2019 & 2020, la comparazione dei quali merita a mio avviso qualche analisi e qualche commento, visto che con il bilancio 2019 si chiude l’ operato dei vari CdA succedutisi dal  2014 al 2019, espressione quindi della Maggioranza di Centro-Destra per la prima volta vincitrice con le Elezioni Comunali del 2014 alla guida del Comune di Vobarno e del fatto che, subito dopo, dal 2014 al 2017 cioè, sono state mosse alla Fondazione pesanti critiche, molte delle quali possono apparire oggi non particolarmente corrette.  

A seguito di ciò si apriva per la Fondazione un tormentato periodo ampiamente documentato, che si chiudeva con le dimissioni dell’allora Presidente a seguito del caso del “Bando le Farfalle in quel di Manerba” e con la nomina del nuovo Presidente nel novembre 2017, l’ Assessore ai Servizi Sociali di allora e già Vice-Presidente della Casa di Riposo, vedi in proposito gli articoli di Vallesabbia News del 22 ottobre 2017, del 04 novembre 2017 e del 25 giugno 2007 dai rispettivi  titoli “Irene Rubini Falck, Salvadori si dimette”, “Un nuovo presidente per la Irene Rubini Falck” e “Beghe interne alla Casa di Riposo”.

Dopo questa breve cronistoria per meglio inquadrare il contesto generale, vediamo ora alcune voci relative ai bilanci pubblicati che evidenziano, per gli anni 2016 e 2017, un utile rispettivamente di € 99.679,97 e di € 64.211,80, risultati questi in linea con i precedenti esercizi, confermando così una sana linea gestionale presente da anni in Fondazione, tale da definirla “il gioiello di Vobarno”, con relativo "plauso agli Amministratori", vedi articolo di Vallesabbia News del 02 luglio 2014.  

I successivi bilanci registrano invece una perdita di € 33.145,71 nel 2018, di € 325.582,28 nel 2019 e di € 530.147,08 nel 2020 ed aprono così in Fondazione un nuovo capitolo, la presenza cioè di tre bilanci consecutivi in perdita.

Credo che questo fatto meriti particolare attenzione anche per la forte disparità tra le perdite evidenziate nei bilanci 2018 e 2019 (nel 2019 il covid non c'era), quasi 10 volte in più in un esercizio, disparità di risultati che penso dovrebbe essere giustificata dal CdA rimasto in carica fino all’agosto 2019, e quindi fino ad allora responsabile della gestione della Fondazione.

E’ da rimarcare poi che è nell’esercizio 2018 che si verifica un notevole aumento dei costi relativi al Personale Dipendente, che passano da € 1.6 milioni ca. del 2017 ad € 1.9 milioni ca. del 2018 e che paiono solo in parte coperti utilizzando fondi creati in precedenti esercizi, costi del Personale che vengono ancora aumentati nel 2019 fino ad € 2.1 milioni ca. per stabilizzarsi poi nel 2020 su € 2,2 milioni ca.

Le perdite del triennio 2018/20019/2020 trovano un indicativo riscontro nella situazione patrimoniale della Fondazione, visto che le disponibilità liquide diminuiscono in detto periodo di € 900 mila ca. passando da € 4,0 milioni ca. al 31.12.2017 ad € 3,1 milioni ca. al 31.12.2020, e che il Patrimonio Netto della Fondazione diminuisce nel contempo di € 800 mila ca., passando da € 7,1 milioni ca. al 31.12.3017 ad € 6,3 milioni ca. al 31.12.2020.

La gestione del biennio 2018/2019, pur considerando gli investimenti fatti, non pare per di più aver influito in maniera particolarmente positiva sul quadro generale della Fondazione, visto che nel 2020 il nuovo CdA , insediatosi nel settembre 2019, “incarica un consulente esterno, con piena delega per esaminare tutti i gangli della situazione, amministrativa, del personale, organizzativa.”, vedi in proposito l’ articolo di Vallesabbia News del 29 agosto 2020 dal titolo “Che succede alla Casa di Riposo di Vobarno?”, affermazioni queste che paiono contraddire le dichiarazioni dell’allora Presidente della Fondazione contenute nell’articolo di Vallesabbia News dell’ 11 giugno 2019 dal titolo “Un anno e mezzo in Fondazione”.

Se a quanto sopra ricordato si aggiunge che nell’ esercizio 2020 inizia la “fase dei licenziamenti” con “l’ intervento delle Forze dell’ Ordine”, vedi l’opuscolo redatto dalla Lista “Impegno Civico” a fine 2020, e che l’attuale Statuto della Fondazione, elaborato ed approvato nel 2018 sottolineandone la necessità e l’importanza, ha bisogno oggi di un “adeguamento”, penso si possa ritenere che la linea gestionale in essere in Fondazione dal 2018 meriti un’approfondita analisi da parte dell’attuale CdA, con una precisa relazione, da presentare a tutta la Comunità Vobarnese, circa  lo stato attuale e le prospettive della Fondazione stessa, dove possa trovare una doverosa giustificazione anche l’affermazione fatta dal Sindaco nella Seduta Consigliare del 31 maggio c.a., là dove Egli allude alle “soluzioni poco trasparenti” avvenute “a volte in passato”.

Ritengo infatti che questo patrimonio sociale, morale ed umano, nonché economico, della Comunità Vobarnese non possa, nel giro di pochi anni, passare da una posizione di solida gestione ad una meno solida senza fare prima un’accurata analisi atta ad individuarne le cause di detto calo per trovare poi realistiche soluzioni atte a ripristinare quell’equilibrio operativo/gestionale che, in lunghi anni di oculato lavoro, aveva fatto definire la Fondazione “il Gioiello di Vobarno”.

Giovanni Scalora


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