«Non demonizziamo chi sceglie di non vaccinarsi»
di Luca Pelizzari

Buongiorno direttore, sono un insegnante di una scuola della Valle Sabbia...


... e vorrei esprimere la mia opinione riguardo alla sospensione dal lavoro, cui potrà fare seguito l’eventuale licenziamento, di alcuni colleghi che hanno rifiutato il vaccino nella nostra provincia e nel mio stesso istituto.

Premetto che sono un sostenitore convinto del vaccino utilizzato come terapia per limitare i danni del COVID; ho fatto le due dosi, ho il certificato verde e se sarà necessario farò anche la terza, la quarta, la quinta e la decima dose.
Non condivido minimamente le tesi sostenute da coloro che rifiutano il vaccino e ritengo degli imbecilli quanti ricorrono all’insulto ed alla violenza.
Detto questo vorrei spiegare perché giudico profondamente sbagliato l’atteggiamento del Governo di ricorrere a soluzioni estreme come il licenziamento nei confronti di costoro.

Un governo autorevole quale l’attuale, sostenuto dalla quasi totalità dei partiti, non deve demonizzare chi la pensa in modo diverso e tanto meno deve ricorrere ad azioni discriminatorie e lesive della dignità dei lavoratori come il licenziamento.

Lo Stato Italiano, nato dalla sconfitta di una dittatura, ha sempre garantito ai propri cittadini, e non solo a costoro, una grande libertà di azione e di pensiero pur che siano esercitati entro i limiti della legge.
A chi giova allora mostrarsi aguzzino nei confronti di chi ha un  pensiero diverso, seppure su questioni che mettono in ballo la nostra salute?
Non c’erano provvedimenti meno discriminatori da imporre a costoro?
In fin dei conti si tratta di una effimera minoranza: non si potevano imporre loro le stesse misure di sicurezza adottate da tutti noi prima dell’utilizzo dei vaccini.

E poi che rischio di contagio c’è se la grande maggioranza dei cittadini è vaccinata?
Ho l’impressione che sui vaccini ci sia stata una forzatura eccessiva, condita da tante, troppe contraddizioni che sono sotto gli occhi di tutti ( e lo testimonia uno che ha subìto questa estate di follia sul Garda).

Mi sarei aspettato anche un atteggiamento diverso dei sindacati e degli stessi dirigenti scolastici; invece i primi non hanno proferito parola, sebbene in passato si siano spesi per difendere esigue e non sempre giustificate minoranze.
I secondi si sono comportati, come spesso accade, da grigi esecutori delle direttive ministeriali lasciando a casa, senza tanti ripensamenti, validi insegnanti sprovvisti di certificato verde.

Da parte mia, pur non condividendo il pensiero di questi colleghi, auspico che essi possano sostenerlo senza discriminazioni, come è legittimo in una democrazia.

Come lavoratore esprimo tutta la mia solidarietà  nei confronti di altri lavoratori che rischiano di essere licenziati.

Luca Pelizzari

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