Oltre le aspettative
di Elio Vinati

Prima di ogni uscita è normale pianificare tutto nei minimi dettagli e non lasciare nulla al caso...


...proprio per non avere rimpianti su catture importanti, mancate perché ad esempio un nylon usurato si taglia su una roccia o una vecchia e logora girella cede di schianto.

Anche la scelta della meta ha la sua notevole importanza: posto nuovo con il relativo fascino della scoperta o uno conosciuto? Opto per uno già pescato ed ecco inevitabilmente crearsi delle aspettative.

Questa primavera il torrente alpino era stato avaro di catture (vedi articolo 'Improbabile ma non impossibile') e il manto nevoso mi aveva impedito di salire a quote superiori accedendo a tratti inesplorati del corso d'acqua.

Pertanto, io e l'amico spinnofilo Gabriele abbiamo basse aspettative declassando quasi l'uscita di pesca a una piacevole passeggiata outdoor. A questo sto pensando mentre recupero il rotante del nr.1 (constatata la poca portata del torrente).

All'improvviso un'ombra lunga e scura scuote l'acqua 'azzannando' la malcapitata esca. La livrea non lascia dubbi: una forte fario ha combattuto strenuamente ed ora riguadagna la libertà. In questi ambienti è fondamentale affrontare una buca per volta al fine di non disturbare eventuali prede in caccia.

Così in quella successiva tocca all'amico Gabriele imbattersi in un'altra potente fario. E quella dopo ancora a me, e quella dopo ancora lui. L'alternanza procede con questo ritmo per altri 45 minuti o addirittura un'ora (confesso di aver perso la cognizione del tempo in quei meravigliosi attimi) andando quindi ben oltre le nostre migliori aspettative.

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