Il futuro della Rocca in vista di Brescia 2023
di Cesare Fumana

Nel corso dell’ultimo appuntamento dei Venerdì della Rocca dell’associazione La Polveriera è intervenuto il presidente della Comunità montana che ha illustrato i progetti in corso


Quali i progetti in cantiere per la Rocca d’Anfo in vista di Brescia e Bergamo Capitali della Cultura 2023? Lo ha voluto chiedere l’associazione La Polveriera, che da anni si occupa della fortezza napoleonica affacciata sull’Eridio, direttamente al presidente della Comunità montana di Valle Sabbia, Giovanmaria Flocchini, nel corso della rassegna “I venerdì della Rocca”. Flocchini ha ricordato i lavori fin qui fatti di messa in sicurezza che hanno consentito la riapertura per poi illustrare i lavori che partiranno a breve.

È già stato affidato un appalto di 850 mila euro per la sistemazione della scalinata che sale alla caserma Belvedere, dove l’intenzione è quella di creare uno spazio per eventi all’aperto e per questo sarà portata l’acqua e l’elettricità. Nel progetto rientra anche la pulizia del fronte a lago, con taglio della vegetazione.

Altri 800 mila euro sono nelle disponibilità della Soprintendenza di Brescia per il restauro e messa in sicurezza dell’osservatorio, la costruzione circolare che domina la fortezza. L’appalto dei lavori sarà affidato a Comunità montana presumibilmente all’inizio del prossimo anno.

Un altro progetto in via di definizione è poi la costruzione di un sovrappasso pedonale per attraversare in sicurezza la strada provinciale, collegando la fortezza con la batteria Statuto e il vicino parcheggio. Qualcuno suggeriva di costruire un sottopasso, sfruttando una possibile galleria sotterranea, ma che gli scavi e i sondaggi non hanno individuato.

«In questi anni abbiamo puntato molto sulla Rocca come volano per l’intero comparto turistico valsabbino – ha detto Flocchini –. La scelta di portare qui l’Ufficio turistico della Valle Sabbia è stata vincente. Credo anche che gli investimenti di privati nel comparto turistico che ci sono stati quest’anno proprio ad Anfo siano anche il frutto degli sforzi compiuti in questi anni».

La visita alla fortezza avviene esclusivamente col la guida, e  quest’anno si sono aggiunti nuovi giovani (in totale sono 13) che svolgono questo compito anche con visite guidate per stranieri in inglese e tedesco, vista la frequentazione di stranieri sul lago d’Idro (il 25% dei visitatori).

Cosa manca ancora? Da parte del presidente della Polveriera, Maurizio Zenucchi, sono giunti alcuni suggerimenti: la sistemazione del primo piano della Caserma Zanardelli, l’illuminazione del parcheggio e dell’ingresso della struttura, il recupero del camminamento esterno per avere un percorso ad anello. Infine, riuscire a realizzare una pista ciclabile che costeggi il lago.

A tal proposito Flocchini ha comunicato che a novembre dovrebbe partire la costruzione del collettore da Anfo a Ponte Caffaro e su questo sarà realizzata una pista ciclopedonale. Per quest’opera ci sono già a disposizione 3,5 milioni di euro.
Si sta poi progettando la prosecuzione della pista ciclabile da Anfo a Idro.

L’obiettivo è anche quello di sviluppare nella Rocca delle attività ricettive, bar e/o ristorante. Su questo sarà necessario però l’impegno dei privati.

Nonostante gli sforzi compiuti, la Rocca d’Anfo non è ancora molto conosciuta, anche agli stessi valsabbini. «Purtroppo il nostro ente non ha molte risorse da investire nella promozione – ha ricordato Flocchini – e al momento gli ingressi non riescono a garantire risorse da spendere in spesa corrente. Quest’anno si arriverà a 4500 visitatori paganti, ma per poter avere una sostenibilità economica servirebbero almeno il doppio».

Fra le idee in campo c’è anche quella di candidarsi per il riconoscimento come sito Unesco. Anche questo potrebbe concorrere a rendere la fortezza maggiormente conosciuta.

In foto:
. l'osservatorio della Rocca d'Anfo
. il presidente di Comunità montana Giovanmaria Flocchini e il presidente dell'ass. La Polveriera Maurizio Zenucchi


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