I due depuratori sul Chiese: cui prodest?
di Redazione

Fabrizio Landi, autore delle poesie di denuncia contro il famigerato progetto dei depuratori per i reflui dei comuni gardesani sul fiume Chiese, torna sul tema con alcune riflessioni



Le mie semplici rime
“Èl ragionamènt del Cés col Sarca” e “ Se ‘l Cés èl cambiarà nòm”, non hanno certo la pretesa di essere considerate … “poesie”.

Si tratta infatti di componimenti che hanno il solo scopo di arrivare il più possibile al “cuore” della questione, sensibilizzando – attraverso la loro semplicità – gli animi di tutti coloro che abbiano un po’ di attenzione agli argomenti trattati, dibattuti, discussi, quasi risolti e, infine (ahimè) completamente ribaltati utilizzando posizioni di potere e, secondo me, nient’altro: a chi giova?

Mentre ringrazio il cantautore bresciano Piergiorgio Cinelli per la sua capacità artistica con la quale ha saputo “amare” il messaggio contenuto nelle mie rime e, quindi, trasformarlo in melodia, - correggendo anche la metrica non sempre corretta – mi faccio una domanda che ritengo fondamentale: CUI PRODEST? Vale a dire: a chi giova la realizzazione di quest’opera di depurazione?

Ho conosciuto – e conosco – moltissime persone della sponda bresciana del Garda; vorrei citarne alcune tra le tante,  per interrogarmi – con loro – sulla necessità di spendere in questo modo un’incredibile cifra di risorse pubbliche e prevedere in futuro – e ciò è incontrovertibile –l’inutile sperpero di energia elettrica per vincere la forza di gravità…

A tal proposito: davvero geniale il monologo che il grandissimo Maestro e regista John Comini affida alla “siùra Maria” nella magistrale interpretazione di Paola Rizzi!

Vorrei porre la domanda a Ruggero, il cui compianto padre era un Reduce della “Campagna di Russia” e già amministratore di Tremosine, o a suo fratello Franco, già Sindaco dello stesso comune.

Vorrei chiederlo al sig. Bertera, mio ex commilitone e da tanti anni imprenditore in quel di Limone del Garda.
Lo vorrei chiedere anche al professor Piercarlo Belotti – se purtroppo non se ne fosse andato prematuramente – e del quale conservo una foto in cui, con la fascia tricolore del comune di Gardone Riviera, saluta - appena prima di me, in piazza Paolo VI – il Papa Giovanni Paolo II e il sindaco Mino Martinazzoli, nel 1998…

Vorrei chiederlo alla “nonna Angelina” di Navazzo di Gargnano, della quale conosco la gentilezza, disponibilità e schiettezza…
E vorrei chiederlo a tutti gli amici e conoscenti –Sergio, Mariangela, Dario, Renato, Luca, Alvaro, Beatrice, Marisa, Letizia, Marco, Gigi, ecc – che abitano nei comuni della sponda bresciana di questo bellissimo lago, fino a Desenzano: CUI PRODEST ?

Come cambierebbe la vostra vita, sapendo che i “reflui” fognari dei vostri comuni, anziché continuare ad essere depurati – come avviene da decenni – a Peschiera del Garda, semplicemente sostituendo le condotte sublacuali ( e con costi assolutamente contenuti), fossero smaltiti presso altri territori, con l’aggiunta di un assurdo ed inutile consumo di energia elettrica per vincere la forza di gravità e con gli annessi rischi e costi assolutamente elevati?

E, riproponendo un tema elementare già affrontato, cosa avrebbero detto i vostri Amministratori locali se, negli anni ’90 i Comuni valsabbini e/o dell’asta del Chiese avessero pensato di realizzare un collettore fognario in discesa (senza dover vincere la gravità, quindi) e mandare i propri reflui a Peschiera?

Se ritenete improponibile, pretestuosa, ridicola o infantile questa domanda, interrogatevi seriamente sulle proposte progettuali che si vogliono realizzare ora !!!

Ed allora, di nuovo: CUI PRODEST? Non credo proprio che la risposta possa essere: il lago di Garda e i suoi cittadini!
Dal 1985 fino al 1999 e, successivamente per altri anni ancora, i concittadini da me amministrati sono stati costretti non senza disagi, ed in ottemperanza alle normative vigenti, a separare accuratamente le acque meteoriche dai reflui fognari civili e/o industriali, per poter fruire di una corretta depurazione tramite un impianto realizzato nel nostro territorio.

Ed allora: che i fondi statali – non indifferenti – a disposizione, vengano utilizzati per questi scopi assolutamente legittimi, opportuni e corretti !

Per le decine di migliaia di cittadini residenti e per le centinaia di migliaia di turisti – che tutti si augurano presenti sul lago di Garda – non cambierà assolutamente nulla rispetto alla localizzazione della depurazione; migliorerà invece la qualità delle acque lacustri e, cosa non indifferente, anche il rapporto con i territori confinanti.

Senza pretesa alcuna dal punto di vista tecnico, a me sembra comunque una cosa davvero “lapalissiana”: perché complicarla in un modo così insensato?
CUI PRODEST?                                 

Fabrizio Landi
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