Un principe rinascimentale
di Aja

Riceviamo e pubblichiamo volentieri, dedicati al Gian, questi versi



Ci ha lasciato Gian Brunori
di sicuro
un Principe Rinascimentale.

Di lui si può dire
che era una
figura “larger than life”,
ovvero più grande
della vita stessa,
come se l’universo
di una sola esistenza
non potesse
comprenderlo.

Suadente, affabile, geniale
generoso, visionario
Gian Brunori
era tutte queste qualità
e mille altre se
ne potrebbero aggiungere
senza mai fissarlo in una.

Nato tra le colline dorate
della Valsabbia amava
l’acqua il lago il mare,
tappeti onirici
sui quali far viaggiare
i propri sogni.

Il rispetto per i suoi
operai nasceva dal
fatto che lui stesso
era stato operaio,
ne conosceva le fatiche,
i desideri.

Bastavano uno sguardo, un
sorriso per creare un
ponte, un contatto.

Possedeva la
potenza di una personalità
carismatica che come
tutti i grandi rivoluzionari
vedeva al di là del
contingente i
lampi dell’infinito.

Gian Brunori era un
tornado inarrestabile,
un Arcangelo sulle
strade dell’innovazione
continua.

Sempre attento alle emozioni
era pronto a confrontarsi
con i proprio specchio interiore
per lucidarlo con seta
purissima.

Non doveva mai
accadere che i
mille reverberi di empatia,
che sgorgavano dalla sua
anima, non luccicassero
sfolgoranti.

Il suo credo sociale
stava a questi dettami:
Mai il profitto prima dell’uomo.
L’uomo: protagonista assoluto
in fabbrica.

Quello di Gian Brunori era
un umanesimo etico,
valoriale
degno del
miglior
Maritain.

La nostra esistenza
è qualcosa di
misterioso e
forse bisognerebbe
ribaltare il detto
“Si nasce per morire”
per
scoprire così l’essenza
di ciò che
diceva Pablo Neruda
“È per rinascere che
siamo nati”.

Il tuo profetico insegnamento,
caro Gian Brunori,
è rinascita continua
per ragazzi che come
te abbiano
gli occhi di vento.

Che la terra ti sia
lieve.

Aja


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