Ottavi, finali anticipate e prime esclusioni eccellenti
di Luca Rota

Gli ottavi di finale di questo campionato d’Europa itinerante offrono grande calcio e tante emozioni. Molti i gol, diversi i colpi di scena che non avranno di certo annoiato gli spettatori


Tornano a casa tre importanti pretendenti alla vittoria finale, si chiudono dei cicli storici e probabilmente per qualcuno è stata l’ultima apparizione nella competizione continentale.

Ad Amsterdam, nell’arena che prende il nome dal grande Cruijff, la Danimarca ne rifila altri quattro al Galles, volando ai quarti dove incontrerà una Repubblica Ceca pragmatica quanto operaia. Vittima dei mitteleuropei è proprio l’Olanda, che in quel di Budapest, nello stadio che prende il nome da un altro grandissimo del passato, Ferenc Puskas, perisce per due reti a zero, complice anche l’espulsione di De Ligt ad inizio secondo tempo.
I danesi sembrano avere una marcia in più, e dopo aver steccato nella prime giornate, si candidano seriamente a dare fastidio a chiunque incontreranno d’ora in avanti.

Stesso discorso riguarda i cechi, solidi e quadrati, operanti un gioco che molto poco concede agli avversari, con uno Schick sugli scudi, vice-capocannoniere ed erede designato di Milan Baros.
Parentesi Italia. Vinciamo senza brillare, ma andiamo avanti ed è ciò che conta. Servirà però rispolverare il bel gioco visto nel girone. Mentre non sono ancora ben chiari i motivi per cui non si prende parte alla simbolica protesta antirazzista, a Wembley, giochiamo un primo tempo discreto, con un palo e qualche sortita offensiva degna di nota. Soffriamo per tutti i novanta minuti la fisicità e la corsa degli austriaci, andiamo vicini alla capitolazione, ma veniamo salvati dal var sul gol di Arnautovic, sbagliando spesso in ripartenza. Siamo poco lucidi nella finalizzazione e concediamo qualche spazio di troppo, cosa che porta l’Austria a crederci.

Nei supplementari però ci pensano due neo entrati, Chiesa e Pessina, a stendere con due lampi individuali la non irresistibile difesa austriaca. Andiamo ai quarti, non senza soffrire, perché gli avversari ci provano fino alla fine, interrompendo l’imbattibilità azzurra da record e mettendo alla prova la bravura di Donnarumma in più occasioni (da applausi la parata a mano aperta sul potente sinistro dalla distanza).  

Nei quarti sarà il Belgio a contenderci l’accesso alle semifinali. A Siviglia, i diavoli rossi eliminano il Portogallo, troppo timido nella prima ora di gioco, svolgendo un compitino assai modesto, coi lusitani che avrebbero meritato il pareggio. La decide il più giovane dei fratelli Hazard, mentre il maggiore, capitano e in grande spolvero, esce anzitempo insieme a De Bruyne per infortunio. Non si sa ancora se ce li ritroveremo contro venerdì. Per Ronaldo, attuale capocannoniere con cinque reti, in gara abulico e poco incisivo, si tratta dell’ennesima eliminazione agli ottavi, dopo quelle con la Juve ed al Mondiale russo.

A Copenaghen, tra Croazia e Spagna è sfida a suon di gol, tra errori grossolani, ribaltoni, belle giocate e assalti disperati dell’ultimo secondo che la protraggono fino ai supplementari. Nell’overtime entrambe rischiano di capitolare, col portiere spagnolo, colpevolissimo sul primo gol, che si riscatta ampiamente. Poi l’uno-due micidiale dell’undici di Luis Enrique apre le porte dei quarti, chiudendo sul 5a3, con otto gol, tra i quali un’autorete e sette marcatori diversi.

Nella parte alta del tabellone, quella dell’Italia, troviamo la prima sorpresa del torneo. Nell’ottavo francofono di Bucarest, i due tempi regolamentari sono serratissimi e terminano anch’essi con tre gol per parte, col pareggio svizzero all’ultimo minuto, dopo una girandola di emozioni pazzesca. Anche qui si va ai supplementari, però blandi e senza emozioni, coi rigori che vedono trionfare la Svizzera; l’errore decisivo è di Mbappe, rimasto a secco nel torneo.

Germania e Inghilterra si affrontano con moduli speculari; ne perde lo spettacolo e poche restano le azioni degne di nota nella prima ora di gioco. A Wembley, dove si assiste all’unico ottavo noioso di questo Europeo, la sblocca il solito Sterling a quindici dal termine, e la chiude Kane, tornato finalmente al gol. Per i tedeschi, all’ultima con Low in panchina, errore clamoroso di Muller sull’uno a zero.
I ragazzi di Southgate sfideranno nell’ultimo quarto l’indomita Ucraina di Shevchenko, che nel segno del maestro Lobanovsky batte di misura la Svezia e si candida anch’essa al ruolo di outsider.  

Si chiudono così gli ottavi, tra finali anticipate, prime esclusioni eccellenti e tanti gol. Italia-Belgio, Spagna-Svizzera, Inghilterra-Ucraina e Danimarca-Repubblica Ceca. Questi gli incroci dei quarti di finale che decreteranno le semifinaliste del torneo. Bisognerà stare molto attenti a chi non sperava di spingersi così oltre e invece si ritrova lì, in lizza per il titolo.

Il ruolo di outsider si sa, non dà pressioni né ha pretese. Ci auguriamo si possa assistere a sfide così interessanti, allo stesso modo di come è stato per gli ottavi.

Buona continuazione di Europeo a tutti gli appassionati.
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