La poesia premia, anche a... «d'istanza»
di red.

Due studentesse del Liceo Scientifico del Perlasca di Idro si sono aggiudicate il secondo e il terzo posto al concorso POESIA D’ISTANTI


Tra lezioni a distanze, percentuali ridotte di studenti in presenza, mancate occasioni di socializzazione e resilienza costante da parte degli studenti anche quest’anno scolastico se ne è andato ma non senza gratifiche  per il Perlasca e per la Valle.
 
Alla cerimonia di premiazione del concorso “Poesie d’Istanti”, organizzato venerdì 4 giugno, dall’Istituto Don Bosco di Brescia,  due  studentesse del Liceo Scientifico Giselle Passannante Grimaldi  (frequentante la classe prima) e Ilaria Limelli (classe quinta) sono salite,  rispettivamente, sul  terzo e sul secondo gradino del podio.

Il concorso, cui hanno aderito un centinaio di partecipanti di scuola secondaria di primo e di secondo grado della provincia di Brescia, prevedeva la realizzazione di un "ricalco" a partire da una poesia o da una canzone, da rileggere e reinterpretare secondo il tema della epidemia e della speranza.

Le loro rivisitazioni poetiche (Giselle ha ri-letto Dante, Ilaria invece Ungaretti) hanno convinto la giuria del loro valore; possedere sensibilità e coltivare  profondità di pensiero significa, oggi più che mai, resistere alla tentazione di abbandonarsi alla malinconica e alle disillusioni.

A loro va il nostro plauso e i nostri sinceri complimenti.

Ed ecco i testi:

Tanto cruenta e minacciosa pare

Tanto cruenta e minacciosa pare
la pandemia, ch’è tra di noi venuta,
che la terra tutta arresta, muta,
ad altro non riuscendo più a pensare.

Così si va, tutto a sanificare,
finemente, con minuzia acuta,
e la bocca da maschera vestuta,
da mane a sera per non contagiare.

Qual crudo fio della divina ira
all’umanità tutta stringe il core,
spirto e fe’ mettendone alla prova;

ma dal vaccino una speranza nova
che di letizia inebria il core
ed orizzonti nuovi alfin ispira.

Giselle Passannante Grimaldi


VITE IN PAUSA    
La mia mente irrequieta
vaga per il presente
vogliosa di passato: di
imprevedibile
normalità
Sospensione della corsa
a chi vive di più
È un ambiente
disumano
Dal morire per la libertà
al privarsene per vivere
Dopo aver tentato
per anni
di allontanare questo scempio
l’improvviso
bisogno
della
mediocrità
del quotidiano
Poi
Una scintilla tra la cenere
Sgranchirsi e sorridere
non succedeva da tempo
Eppure
sarebbe bastato così poco
fiocchi di sogni bianchi
ricchi di silenziosa
felicità
non più auspicabile
Illusi invincibili
che dietro la maschera
nascondiamo
la fragilità
di essere umani
Non sono mai stata
Tanto
Attaccata alla vita.
Ilaria Limelli 

. In foto Ilaria e Giselle

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