Dopo Salò la protesta arriva a Nozza
di red.
Si fa un gran parlare di sanità territoriale, ma le strutture sul territorio continuano a perdere servizi. Così a Salò, così in Valle Sabbia. Sabato 5 giugno si manifesta a Nozza
Di quel che sta accadendo nel presidio di Nozza non ne abbiamo già scritto qui riportando le parole di un lettore.
«Ora si tratta di capire se anche i valsabbini sono intenzionati a manifestare in modo che ci possa essere un effettivo cambiamento di rotta oppure no» .
Csì il Coordinamento Garda #sanità pubblica che ha organizzato per questo sabato una pubblica manifestazione che avrà luogo a partire dalle 14:30 nel piazzale antistante la sede della Comunità montana di Valle sabbia, di fronte alla sede territoriale del Presidio socio sanitario, quello che in Valle Sabbia ci eravamo abituati a chiamare “day hospital”.
«Possibile che i nostri politici della valle non chiedano mai niente e per Salo si muova il mondo? Dove la struttura sta cadendo a pezzi e dista solo 4 km da un ospedale?» si chiedeva il lettore.
«Abbiamo letto lo sfogo e colto la palla al balzo, crediamo che le risposte ai cittadini che necessitano di sevizi sanitari sul territorio debbano essere date in un contesto più vasto – affermano dal Coordinamento -. In Valsabbia cosi come sul territorio del Garda, c'è necessità di una migliore sanità territoriale pubblica e di presidi socio-sanitari efficienti e ben forniti».
«Anche lungo la valle solcata dal fiume Chiese la pandemia ha chiaramente dimostrato quanto la sanità pubblica sia stata penalizzata negli ultimi decenni, mentre quella privata ha continuato a crescere, per altro con poca attenzione alla prevenzione – aggiungono -. In Valsabbia sono rimasti pochi servizi e mancano parecchi specialisti, costringendo i valsabbini a scendere almeno fino a Gavardo, che da Bagolino dista 50 chilometri, o più lontano ancora a Desenzano, se non addirittura in strutture private».
Non saranno tollerati assembramenti: per tutti vice il distanziamento di 1,5 metri e la mascherina indossata.
